Mario Draghi, un uomo che onora la specie umana spendendosi per la collettività
Il nome Mario è abbastanza diffuso e anche abusato nel senso che si presta figurativamente ad indicare un uomo dalle doti particolari. Un nome orecchiabile, simpatico la cui origine sembra antichissima di derivazione celtica Mar o latina mas,maris ad indicare maschio.
Ma anche la Nintendo lo ha adottato per una serie di videogiochi prestigiosi subito amati da un grande pubblico. Un nome quindi che attrae simpatia e a cui si conferisce fiducia.
Il bocconiano Mario Monti non ha portato bene alla vita degli italiani che lo ricordano come uno statista mediocre per dei provvedimenti economici che neanche un contabile capo condomino avrebbe adottato per cercare di porre argine a un debito pubblico in continua crescita causato dalle spese folli per mantenere una burocrazia inetta e inefficiente.
Mario Draghi è un uomo che ispira fiducia. Un uomo che dà l’impressione che abbia capito molto del senso della vita degli uomini qui sul pianeta e di come va quindi organizzato uno Stato, una società. Un uomo essenziale, compassato, silenzioso, concreto, di poche parole in quanto sono le opere che parlano, che valgono. Lo conosciamo Mario Draghi che concluso il suo mandato con la BCE si è accomodato a condurre una vita in serenità come i tanti milioni di uomini in pensione. Qualche volta è stato anche importunato da giornalisti alla ricerca di dichiarazioni e commenti che però ha sempre declinato con un sorriso benevole. Non è come il Mario Monti che facilmente si concede e dispensa con molta faciloneria soluzioni ai tanti ed enormi problemi che assillano questa povera Italia. Mario Draghi, un uomo che lascia fare ma soprattutto sa responsabilizzare i collaboratori certamente catechizzati in vista di una impresa improba nell’intento di rialzare il paese Italia da una crisi di identità compromessa da 70 anni di mala gestione e cercare anche di mettere ordine alla disastrosa contabilità di uno Stato sempre nell’orlo del fallimento. Mario Draghi appare un uomo forte, sicuro . La serenità ostentata sta a dimostrare che tutto non è perduto.
Quali gli interventi necessari? Sig. Colao li ha indicati nel turismo,arte e cultura, pubblica amministrazione alleata dei cittadini e delle imprese, famiglia , scuola, un codice etico per la Pubblica amministrazione, lavoro nero. Tutte banalità costate allo Stato Italiano € 200.000…. 200mila euro sprecate in quanto sono problemi mille volte declamati ma sempre rimasti nel mondo bello che è quello delle idee. Di mezzo ci sono gli uomini intenti a contemplare altre idee sempre nefaste al bene comune. Platone a gratis 2600 anni si si era affannato , aveva speso la sua vita ,inutilmente, a proporre suggerimenti ai potenti di allora. Oggi, nulla è cambiato perchè si esercita e si impone il potere che è una mera proiezione dell’avidità dell’uomo sempre con le stesse modalità. Se non si cambia il cervello degli uomini diventa quindi impossibile riformare un bel niente della pubblica amministrazione la quale come un tarlo è li, immodificabile a cui si è dato il POTERE di strapazzare noi cittadini a piacimento secondo leggi e disposizioni lesive le libertà fondamentali.
Cercando di rifuggire da ragionamenti astratti , compito che i filosofi assolvono in maniera egregia, mi piace quindi suggerire a Mario Draghi alcuni spunti concreti di come riformare in maniera semplice alcuni aspetti della vita dello Stato Italiano rendendolo più vero , credibile, vivibile e vicino ai cittadini.
1) Gli Italiani sono portati al TRADIMENTO! Perchè? Forse da imputare alla religione cattolica che prevede il PERDONO tramite l’atto della confessione.?
Oppure sono le leggi dello Stato Italiano che non distingue il bene dal male diventando succube del potere dei SINDACATI e di IDEOLOGIE che sono la risultante di tanti piccoli e megalomani cervelli che hanno occhi solo per guardare per terra?
E’ indubbio che la società italiana è una grande ammalata per causa di una educazione lassista conseguenza degli interessi dei partiti pronti ad appoggiare ogni deviazione e ogni tendenza negativa di parte della società pur di conseguire il consenso elettorale. Per cui concedere diritti a mai chiedere doveri ( la cui pratica è delegata alle imprese) rendono il Paese Italia una delle nazioni più inaffidabili e incivili del mondo consumistico.
Il modello sociale Italia è ispirato e improntato al racconto di Carlo Collodi , grande scrittore e soprattutto Pedagogo quanto Psicologo che , col suo personaggio PINOCCHIO, ha voluto inviare un messaggio chiaro quanto universale rimarcando le debolezze connaturate alla specie umana. Ecco noi Italiani siamo tanti Pinocchi; la fotografia di questo simpatico protagonista attirato da un mondo fantastico fatto di permanente goduria, dove non c’è posto all’impegno nè tanto meno al lavoro.
Purtroppo il Paese Italia è una Repubblica la cui Costituzione contempla una serie di indicazioni virtuose ma nel concreto completamente disattese. La Repubblica infatti non favorisce il lavoro, nè promuove nè premia la libera iniziativa e le attività imprenditoriali se non secondo criteri contradditori attraverso leggi che sono la netta negazione dei quei principi di libertà a riconoscere a ogni uomo l’aspirazione a differenziarsi e ad elevarsi culturalmente sempre nel rispetto del benessere della collettività..
Tutto è stravolto qui in Italia per cui il truffatore, l’imbroglione è libero di sopraffare ogni accordo. La disonestà è una pratica che lo Stato favorisce attraverso le sue inadempienze consentendo ogni sorta di ruberie e di atti violenti perpetrati contro la proprietà privata.
I protagonisti di piccoli furti, spaccio di droga non vengono puniti come pure le violenze verbali e minacce anche quando segnalate non vengono prese in considerazione. Sono questi tutti piccoli fatti che non dovrebbero passare inosservati e anzi dovrebbero essere considerati come un punto di partenza per mettere ordine, sintomi di un malessere da non trascurare, da bloccare affinchè non sfoci in altre patologie sociali più gravi. Necessita quindi una maggiore presenza dello Stato che richiami tutti i cittadini a comportamenti idonei e utili nell’interesse di tutta la comunità.
2)Promuovere il sentimento della LEALTA’ è fondamentale. Per assimilare e seminare tale idea comportamentale richiedono piccoli accorgimenti e che vede per primo lo Stato primo attore nel darne l’esempio con azioni improntate al rispetto dei cittadini meritevoli di fiducia. Compito dello Stato è quindi , non quello di assoldare cittadini per farne degli aguzzini pronti a sopprimere e imporre disposizioni utili a importunare cittadini pacifici e irreprensibili.
I TUTORI DELL’ ORDINE è si un corpo necessario e i cittadini lo vogliono in quanto lo sentono come una garanzia per la propria sicurezza. Tutte queste aspettative invece , qui in Italia, vengono vanificate da contrordini e limitazioni che sono un freno dando a pochi cittadini malintenzionati il potere di condizionare la vita di molti.
Perseguire i malintenzionati è quindi un compito prioritario. Concentrarsi su aspetti che sembrano marginali darebbero a tutta la comunità un messaggio di positività e di tutela.
Intervenire in maniera energica e semplice è un requisito necessario. Delocalizzare i compiti con la potestà di giudizio su controversie chiare diventa necessità onde alleggerire i Tribunali . Delegare quindi il comandante di una stazione di pubblica sicurezza a procedere nei confronti di commercianti insolventi richiedendone la restituzione delle merci avrebbe una ricaduta salutare. Come pure intervenire sugli occupanti abusivi di case o sui morosi che rifiutano di pagare l’affitto di bar. Ma anche i tutori dell’ordine dovrebbero essere investiti del compito di PREVENZIONE raccogliendo ogni comportamento violento sia verbale che fisico. Sono all’ordine del giorno le intemperanze verbali rivolte a automobilisti che si rendono responsabili di veniali infrazioni. Ma pure si nota con quanta faciloneria si dicano frasi come FIGLIO DI BAGASSA. Un apostrofo qualche volta usato in maniera dispregiativa per sottolineare presumibili storie non edificanti di una mamma.
3)Affinare il cervello di molti lavoratori pubblici con corsi specifici perchè svolgano il loro compito in maniera leale, semplificato specialmente nei confronti di noi utenti è una priorità invece di essere costretti a perdere tempo e sprecare energie nel recarci negli uffici per pratiche di poco valore. Troppi gli scansafatica cronici che non consegnando le raccomandate costringono noi cittadini a recarci nel loro sportello con tutta una serie di documenti(carta identità del delegante e del delegato + delega al commesso per espletare ogni banale operazione), Si tratta di comunicazioni giudiziarie, non si tratta di ritirare un tesoro, non sono danari o altro di valore; ebbene anche in questa occasione vieni liquidato in quanto la delega casareccia non è scritta come il modulo predisposto da POSTE ITALIANA che richiede uguali gli stessi dati e dichiarazione. Tutto questo vai e vieni per colpa di un disgraziato impiegato ,lautamente pagato, che non ha fatto il suo dovere. (In data odierna 25/03/2021ore 13.24 è stato effettuato il tentativo di notificare l’atto in oggetto. FALSO in quanto il titolare a cui è indirizzata la posta svolge un orario continuato dalle 09 alle 18.00–Chi ne risponde?)
4) Ed ecco il problema dei problemi, Il PRINCIPE dei problemi che maggiormente rende ridicolo questo paese al pari del gran numero di società criminali che indisturbate operano senza controllo… Si permette al DIPENDENTE di denunciare il proprio datore di lavoro dopo 5-10-15-20-30 anni rivendicando DIRITTI, innescando una persecuzione vera e propria fatta di convocazioni presso i tribunali con diecine di audizioni di testimoni. Il datore di lavoro è esposto a essere massacrato per una denuncia di un dipendente. Lo stato concede al lavoratore infedele, spesso fisicamente limitato a svolgere il lavoro, la potestà di distruggere un’azienda. Quanti gli imprenditori chiudono anche due occhi sulle manchevolezze del lavoratore? E’ una questione di compensazione che lo STATO non tiene conto l’ordine è quello di proteggere il lavoratore anche se ladro. Ora si sa che in Italia sono in vigore diecine di contratti di lavoro. Una foresta dove i datori di lavoro più potenti trovano le coperture più idonee per difendersi da una legislazione intricata appositamente creata per far sorgere contrasti a non finire onde giustificare l’inutilità di uffici e impiegati con mansioni di controllori.
A questo gran can can si uniscono i tanti sindacati col compito di difendere le categorie di lavoratori. E’ comunque indubbio che un organo di controllo sia necessario, sia INDISPENSABILE. Certamente non con i criteri vigenti in questa Italia dove abbondano i nullafacenti, stipendiati a vita a scapito delle poche imprese , sempre a rischio di fallimento, col compito, ironia della sorte, di mantenere i burocrati fannulloni. E’ una delle tante piaghe insanabili, ferite cancrenizzate.
Fatta questa brevissima parentesi ribadisco il concetto di partenza affermando che lo Stato con la sua complicata e irragionevole legislazione ha creato un popolo di TRADITORI. Già la nostra storia ci regala questo epiteto dato dai tanti cambiamenti di campo, di alleanze e che ci ha visto sempre salire sul carro del vincitore. Un popolo quindi perpetuamente alla ricerca di una identità. Un popolo debole ,senza carattere , senza principi se non quelli sbandierati nella Costituzione che è solo un bel libretto delle buone intenzioni, ma mai attuati se non in maniera clientelare per accontentare l’orientamento ideologico di una determinata forza al potere. Un sistema quindi perverso che vede molte categorie protette con molti cittadini abituati, EDUCATI ad avere solo DIRITTI nulla contraccambiando con DOVERI. E’ il naturale sbocco di una mentalità, della creazione di uno STATO ASSISTENZIALE che di conseguenza ha FORMATO una classe dirigente e lavorativa prettamente INEFFICIENTE votata all’improvvisazione e nel contempo sempre attenta e vigile nel rivendicare DIRITTI come quello del lavoro e della busta paga a vita.
Lungo gli anni si è radicata una mentalità prettamente SCROCCONA, pretenziosa all’inverosimile . Si è creato un forte mondo corporativo ben solido e incapace di elasticità ,di elaborare altri scenari e pensare altri equilibri e che si contrappone al mondo delle imprese attente e premuroso a soddisfare le esigenze del consumatore.
Una piccola impresa non è un pozzo senza fondo a cui lo Stato elargisce danaro per compensare eventuali perdite. Lo fa solo con ALITALIA , con FIAT ieri, con ILVA etc.etc. Le piccole imprese hanno invece un solo dovere , quello di contribuire e nel momento che non lo fanno devono solo chiudere. Non hanno altra via, neanche quella di contrattare eventuali strategie di riduzione di spese date dal personale e dall’obbligo di versare i contributi . Il Sig. Landini , che si spaccia per paladino del lavoro è solo un grande urlatore. Un impostore a cui si da troppo spazio per illustrare scenari irreali di lavoro e di gettare discredito sul mondo delle imprese e del lavoro autonomo. Il solito ritornello di chi più grida pretendendo senza dare nessuna soluzione concreta. Ormai i parolai , qui in Italia abbondano. Un esercito numeroso, tutti preparati a recitare concetti idilliaci. Dei veri illusionisti che meriterebbero un calcio in culo e invitati a fare impresa onde creare lavoro. Non se ne può più di tanti parassiti purtroppo lautamente compensati. E’ la caratteristica moltitudine di FURBI che tanto abbondano in questo disgraziato paese.
L’argomento è vasto e comunque non si può pretendere che un’impresa privata sia obbligata a non licenziare. Sono pretese DEMENZIALI lasciate gridare da un sistema governativo incapace di propagandare LA VERITA’.. Una offesa al buon senso
L’Italia vive un contrasto insanabile di due mentalità, di due mondi contrapposti che vede il lavoro dipendente impegnato in continue richieste al rialzo costituito da una una mentalità parassitaria che tutto vuole e ottiene diversamente dal mondo delle imprese, di quel mondo globalizzato regolato dal solo principio del libero mercato che si chiama CONCORRENZA.
E’ quindi grande la CONFUSIONE che regna in questa Povera Italia che come al solito non riesce a schierarsi su un fronte e portare avanti un programma. E disorientata continua a creare cittadini TRADITORI del tutti contro tutti.
Infinito è il numero delle piccole attività rovinate dai dipendenti che , rimangiandosi di ogni promessa , di ogni accordo verbale, non si sono fatti scrupolo di denunciare il proprio datore di lavoro che ingenuamente li aveva assunti per amicizia, o perchè impietositi da situazioni incresciose.
E dai fammi lavorare mio figlio, è sempre senza lavoro, non ne trova, è stato licenziato. Guarda mi faresti un piacere, non voglio vederlo in casa, annoiato, disperato senza fare nulla. Si sta ammalando. Gli dai quello che puoi in attesa di trovare un’ altra sistemazione. Piccole attività che necessitavano di una presenza lavorativa non continuativa, magari per sostituire per qualche ora la presenza del titolare in negozio.
L’esperienza ci racconta anche di datori di lavoro che hanno favorito donne desiderose di concepire un figlio . Concepire un figlio si sa,spesso, è un’ una impresa che richiede sostegno e tanta comprensione per i numerosi inconvenienti di natura fisica. Intraprendere la strada della fecondazione assistita, per una donna, comporta impegno, tanto sacrificio. Una tal donna va incontro a cali di attenzione, di forza fisica, ma anche a malesseri causati dalle medicine . Ora si sa che una piccola azienda commerciale ha anche dei doveri primari verso la sua clientela che esige essere rifornita in maniera tempestiva. E anche se è crudele dirlo , al cliente interessa solo essere servito secondo i criteri in uso. Per una piccola azienda la situazione creata dalla dipendente, concentrata nella ricerca della giusta maternità, ha quindi modificato molti equilibri che per l’appunto comportava un rallentamento del lavoro, però, sopperito dal maggior impegno dei titolari che comunque non si sentivano infastiditi in quanto in qualche maniera volevano concorrere alla buona riuscita del programma maternità. E anche dopo il concepimento , si sono aggiunte tante altre problematiche che richiedevano assenze dal lavoro improvvise e continue interruzioni di lavoro per comunicare con la mamma per avere notizie sullo stato di salute della figlia. Un tram tram durato anni e che penalizzava oltremodo la ditta che impossibilitata a continuare a sostenere una tale situazione e la cui normalizzazione appariva sempre di più lontana è apparso normale procedere al licenziamento proposto amichevolmente e benevolmente. Si sa però che noi , specie umana, abbiamo la memoria corta e dimentica del bene fatto la dipendente, trattata come una parente amica, in compenso ha ricambiato denunciando all’ufficio del lavoro che naturalmente non ha ascoltato , nè tenuto conto delle motivazioni , procedendo a punire la ditta che per 10 anni aveva sostenuto una donna che , a onor della verità e non per discriminare, quando si spostava più che eseguire l’atto del camminare si trascinava.
Lo Stato non ascolta le istanze dell’impresa. Lo Stato Italiano non tiene conto delle necessità delle PICCOLE imprese. Lo Stato Italiano non aiuta le PICCOLE imprese. Lo Stato Italiano favorisce il TRADIMENTO. Lo Stato Italiano educa i cittadini a essere TRADITORI.
Non se ne può più. Il lavoratore , capace di INTENDERE e di VOLERE, non è obbligato ad accettare un lavoro. In una società democratica, dove vige e si pratica la libertà ogni cittadino deve disporre , in autonomia, del proprio operato. Se un lavoratore ritiene che un datore di lavoro non soddisfa le sue esigenze è libero di andare via e cercare altro. Nessuno lo obbliga. Il lavoratore ha invece un OBBLIGO MORALE, : di abbandonare il lavoro se non adatto alle sue esigenze. PRETENDERE è invece una parola da bandire e relegarla come FUORI LEGE. E’ spregevole far finta di eseguire un lavoro controvoglia o in condizioni di sfruttamento o di schiavitù. Si DENUNCIANO i malavitosi, gli estorsori, i violenti, quelli che abusano degli incapaci , i truffatori, i ladri, i nullafacenti, gli spacciatori, i venditori abusivi, i parlamentari che pur avendo tante risorse regalate (vedi la storia della BOLDRINI paladina dei lavoratori) si permettono di non pagare il TFR al dipendente.
Un LAVORATORE AUTONOMO merita solo rispetto in quanto , dolente o nolente, è sempre un protagonista ATTIVO dell’economia di uno Stato. Prima di procedere , indagarlo e indicarlo al pari di un malfattore , i signori delegati ai controlli, dovrebbero contare almeno fino a tre perchè un cittadino , capace di svolgere una mansione per proprio conto, è solo da premiare, da motivare, da incentivare, da assegnargli compiti di dirigenza. Distruggere un datore di lavoro è un CRIMINE gratuito permesso e in uso solo in questa povera e trista Italia dove imperversano predicatori e rivendicatori di strani DIRITTI pagati per seminare odio e divisioni.
5) EDUCARE,EDUCARE alla verità. Cosa significa se non far chiarezza su tanti aspetti comportamentali giornalieri che andiamo ad esibire e che spesso concorrono solo ad avvelenare i rapporti tra noi cittadini. Sono piccole cose che però meritano essere pensate e messe in pratica perchè entrino definitivamente a far parte del DNA comportamentale di ognuno di noi.
Il pedone ha sempre ragione? Quante discussioni prolisse su questo argomento che confondono tanti, troppi cittadini e che la cattiva informazione ha portato solo all’aumento di incidenti anche mortali. La cattiva informazione divulgata dai cosiddetti esperti ha contribuito ad abbassare l’attenzione e la prudenza che ogni pedone dovrebbe essere allenato e obbligato ad adottare quando si attraversa una qualsiasi strada. Lo stesso codice della strada, fermo restando la precedenza che si riserva al pedone, raccomanda che l’attraversamento di una strada munita di strisce pedonali deve avvenire in maniera celere. Ma anche dice, nelle strade a doppio senso di marcia, di iniziare l’attraversamento guardando prima a sinistra e a metà strada a destra. Una raccomandazione ovvia e necessaria utile a evitare ogni incidente. Tutti siamo pedoni e contemporaneamente automobilisti. Non dovrebbe quindi comportare un grande sforzo mentale acquisire un atteggiamento prudenziale permanente che consideri il fattore distrazione un evento verificabile. Ma anche un pedone intelligente dovrebbe essere sempre solidale con l’automobilista e trovare il momento giusto per attraversare cosi da permettere all’automobilista di evitare frenate improvvise che comportano consumo inutile di freni , di gomme, di carburante che contribuiscono a inquinare.
Osservare i pedoni attraversare con calma, senza guardare sfidando, qualche volta col telefonino fa rabbrividire. Ma anche fa rabbia constatare che tali comportamenti sono frutto di un PLAGIO MEDIATICO. Pedoni come robot. Una striscia pedonale diventa proprio territorio, esclusivo. Evidente l’incapacità di molti di ragionare. Il pericolo nei passaggi pedonali non esiste più. E’ diventato un’isola felice e perchè no anche sostarci. Le strisce pedonali sono state fatte diventare come uno spazio sacro. Nel momento dell’attraversamento non c’è posto per la tolleranza bensi al pedone è stato inculcato che tale spazio non deve essere calpestato da automobili. Un diritto che diventa prepotenza . Una rivendicazione pericolosa a danno dell’ automobilista sempre soggetto all’errore. Evidente quindi l’imprudenza del pedone che attraversa senza guardare. Una vera incoscienza come di chi si affida alla fortuna competendo nel gioco d’azzardo della roulette russa.
6) E’ concepibile che un locatario di un bar si rifiuti di pagare l’affitto al proprietario e questi poi è obbligato a rivolgersi a un legale per mandare via l’affittuario!!!? Non solo ma il locatario deve pagare le tasse sui mancati incassi. E anche il locatario insolvente può utilizzare il bar per sei anni!!!!? Fatti inenarrabili. Evidenti truffe permesse dallo Stato Italiano non si capisce secondo quale logica del DIRITTO.
Per i cittadini pacifici sono importanti, importantissime. Fa parte di un gioco che tutti dobbiamo rispettare. Se uno bara. Se un giocatore fa falli in continuazione l’arbitro ha l’obbligo di allontanarlo dal gioco. La cosa è lampante, semplice. Non si capisce perchè questo Stato Italiano di merda si ostina a mantenere i truffatori nel campo di gioco.
7) Però lo Stato di merda è pretenzioso, pretende solo dai cittadini pacifici con cittadinanza italiana, Il cinese, per esempio, fa lavorare il dipendente 8 ore pagando contributi per 4 ore!!!? Cose risapute che fanno diventare l’aria irrespirabile e contribuiscono nella crescita di disagio nei cittadini ma anche fa nascere sentimenti vergognosi come quello dell’odio e dell’avversità verso lo straniero insopportabilmente favorito. Tutto tace. Nessuno ne parla. Non ha importanza. Oltre a creare malumori e insofferenza è lampante lo spadroneggiamento di questa piccola comunità che sempre più diventa numerosa grazie all’assenza di controlli riservati a noi Italiani. Il territorio italiano ormai è diventata una colonia della grande madrepatria CINA dove si può svolgere ogni attività commerciali ma anche produttive secondo regole in uso nel territorio cinese con ricadute devastanti per le aziende italiane obbligate a confrontarsi con una concorrenza sleale.
Ieri lo si permetteva e lo si permette agli immigrati di colore. Il territorio Italiano non è più SOVRANO. A chicchessia è permesso tutto anche di tenere i negozi oltre gli orari purchè non sia cittadino italiano.
8) Qui in Italia, come vengono assolte le mansioni di controllo affidate ai corpi di vigilanza?
Ecco anche questo è un capitolo dolente che fa soffrire il cittadino che non sente più gli organi militari di polizia come un corpo capace di salvaguardare la sua integrità sia fisica che dei suoi beni. Da considerare che tale sensazione di insicurezza è favorita, non tanto dall’inefficienza di carabinieri o di polizia, quanto da una legislazione che ne limita il campo di azione.
I vigilanti arrestano il malfattore che la legge tutela, non si capisce secondo quali giustificazioni, rimettendolo subito in circolazione pronto e vaccinato per commettere altri crimini. Un procedimento stressante , contradditorio, capace di demotivare chi ha il compito di controllo.
Un motivo ci sarebbe che è quello che i malavitosi essendo nullatenenti , lo stato non ne ricava nulla. Quindi è meglio lasciare che se la sbrighino i cittadini che, in balia della prepotenza e della violenza , sempre di più , evitano di uscire di casa di notte. Un bello spettacolo che ricorda il coprifuoco imposto per motivi di guerra. E’ sconfortante constatare che nei paesi democratici la gente sia meno sicura per rispetto dei malavitosi. Non conviene neanche arrestarli in quanto lo stato dovrebbe ospitarli in locali che più di prigioni sono degli alberghi dove godono di una infinità di servizi negati a tanti italiani pacifici. Effetto di una propaganda e dell’interessamento di associazioni certamente finanziate dagli stessi malavitosi liberi di offendere e maltrattare le povere guardie ormai svestite di ogni autorità.
Sono tutti aspetti strani, illogici, controllabili usando un pò di coerenza osservando la regola che dice “non fare agli altri ciò che non vorresti sia fatto a te.” Regole di convivenza banali , facili da rispettare, ma quando non praticate, capaci di avvelenare l’ambiente. Tutti sappiamo della regola che dice che la mia libertà finisce dove inizia quella altrui. Non una regola imposta, bensi un PRINCIPIO che non necessita spiegazioni perchè innato in ogni cervello umano. Un concetto chiaro , un monito banale quanto sufficiente per regolare ogni vita in comune. E invece migliaia sono le leggi che disconoscono tale principio svuotandolo con mille e uno ATTENUANTI.
E’ tutto un PANEDONIO determinato dall’attività frenetica di una classe dirigente inetta e senza cultura che, invece di amministrare e garantire regole vicine a quelle dispensate gratuitamente dalla NATURA , hanno pensato di differenziare inventando regole di convivenza peggiorative in linea di un progresso dissennato fatto di accumulo del dio denaro , unico dio, capace di dare felicità. Oggi si distrugge un albero per monetizzarlo e nasconderne il ricavato sotto il materasso. Quanti i COGLIONI che pensano buona questa dinamica!!? Tanti,troppi. E cosi ,quanti gli IDIOTI che vogliono convincerci che l’uomo è un prodotto culturale e non naturale? Per cui far diventare l’uomo donna e la donna uomo diventa NORMALITA’. Ma anche l’assassino di bambini e di donne indifese, secondo i TANTI idioti, non meritano il carcere a vita o la morte. Ma no, deve essere rieducato e rimesso in libertà alla faccia di chi ha subito l’orrenda offesa.
Per organizzare una collettività e farla vivere senza dolore non è facile. Ma neanche impossibile se ci si impegna con giudizio. Il segreto è vivere in maniera semplice , in maniera naturale evitando le complicazioni rispettando la libertà di ogni individuo e castigando inesorabilmente i caini. GUAI chi tocca gli ABELE. E invece contro ogni logica , tanti sono liberi di gridare GUAI chi tocca CAINO. COGLIONI.!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Scusate, ma l’indignazione è tanta e mi diventa irrefrenabile non sdegnarmi. Dover sentire certi proclami che difendono certi criminali capaci di compiere stragi per poi esserne, bellamente. perdonati mi crea nausea. Bisogna redimere questa umanità ipocrita premurosa di tenere in vita certi criminali. Quale l’utilità per la collettività? Nessuno è indispensabile. La vita continua anche senza criminali. GIUSTIZIARLI vuol dire DARE la possibilità agli UOMINI PACIFICI di poter godere un tempo di vita, fatto di arte, di cultura, di colori, di amore, di gustare, di pensare, di guardare , di meravigliarsi, di piangere e di ridere, di gioire e di soffrire, che solo madre natura ha la potestà di togliere. E NESSUN ALTRO.
9) Nel punto 8 sono andato oltre le mie intenzioni di proporre , di introdurre PICCOLE CORREZIONI utili per ottenere uno Stato all’insegna dell’ORDINE in cui ogni cittadino , veramente, si riconosca tutelato nelle sue iniziative. Lo Stato ha senso se si fa garante
presiedendo al gioco con regole certe utili a indirizzare il cittadino a compiere atti virtuosi nel bene della collettività. Si sa che lo Stato è un corpo composto di cittadini. Si sa pure che l’esigenza dei cittadini è quella di avere un capo capace di amministrare con saggezza e ricomporre eventuali controversie. E’ una combinazione necessaria che porta a investire un cittadino o un gruppo di cittadini di un esercizio decisionale finalizzato al bene comune. Come 1+1 fa due. Cosi pure ,delegare + decidere è uguale a POTERE. Non è una formula matematica ma è comunque una semplice combinazione: necessità di una collettività che affida la gestione della Polis a un gruppo ristretto di cittadini selezionati e quindi ritenuti idonei a mantenere l’equilibrio dentro una comunità: ad allontanare prima o risolvere poi eventuali discordie tra cittadini. Ecco che definito e individuato il ruolo dell’esercizio del POTERE non dovrebbe essere difficile, per noi uomini pensanti, arrivare a una conclusione. E allora diventa chiaro che ogni cittadino investito di POTERE ha l’obbligo di mirare a una convivenza condivisa che implica una convergenza di interessi tra controllore e controllato. Esercitare il POTERE e condividere il POTERE sono due sinergie che non necessariamente debbono confliggere bensì hanno l’obbligo di incontrarsi.
Un esempio ne è la gestione della Pandemia da covid 19. Una malattia che sta flagellando gli esseri umani. Cosa ha fatto e cosa fa il POTERE per allontanare questo flagello? Quasi nulla. Il POTERE sa solo inventarsi misure restrittive e ancor più PUNITIVE pretendendo dai cittadini di rinchiudersi in casa. Quali le manchevolezze del POTERE? Sono tante ma principalmente il POTERE non ha mai pensato di effettuare studi seri di come si propaga la malattia. Sbrigativamente ha chiuso tutti gli esercizi ,specialmente bar,ristoranti, alberghi,palestre, teatri, sale da ballo. Per brevità dico che sono stati provvedimenti dettati dalla paura, dall’improvvisazione. E’ mancata tutta una serie di iniziative indirizzate a capire in quali condizioni il virus si propaga. Non uno studio, non un esperimento. La parola d’ordine è ancora tutti dentro casa. La semplice parola ESCLUSIONE ,probabilmente, i politici e i virologi non la conoscono. Andare a ritroso escludendo i fattori di rischio è un semplice processo che si usa quando una diagnosi ha dato risultati incerti.
Partiamo, il covid 19 è assodato che è inesorabilmente infettivo. Che si propaga in condizioni ravvicinate per cui la raccomandazione è mantenere la distanza , minimo, di un metro. In luoghi chiusi vestire la mascherina. Queste le raccomandazioni che sono diventate imposizioni che pure ci stanno. Questi i dati concreti, inconfutabili. Tutti d’accordo. Bene, ma il POTERE perchè ci ha rinchiuso in casa proibendo addirittura di recarci nella nostra campagna anche se da solo? Dove sta il pericolo di contagio di un cittadino che da solo , alle 11 di notte, si sta recando nel suo capannone per staccare un muletto in carica? Fatti stupidi per il quale il POTERE emette sanzioni di € 400. Una sopraffazione insopportabile quanto incomprensibile. Dovere del POTERE era invece quello di mantenere tutti gli esercizi sempre aperti ma ridurne la frequenza. Controllare capillarmente i luoghi più a rischio con personale reperito dalle caserme piene di militari di leva annoiati ma anche sarebbe stato utile coinvolgere la marea di volontari che sono sempre i più motivati e sensibili quando si tratta di concorrere al bene comune. Vie, piazze, , scuole, metropolitane, ristoranti e altri luoghi suscettibili di creare assembramenti sarebbero dovuti essere sottoposti a ferrei controlli per disperderne l’eventuale affollamento. Purtroppo non si è fatto nulla di tutto questo. Forse era troppo facile!!
Il POTERE è un concetto che diventa aspetto della vita dei cittadini con cui tutti i giorni si confronta. E’ sinonimo di autorità. E nel linguaggio spregevole , il POTERE, assume le sembianze della imposizione ma anche dell’oppressione, della prevaricazione, della prepotenza. Spesso si scontra e la fa a pugni con la LIBERTA’.
Le controversie sul come viene usato il POTERE sono infinite e insanabili. Indubbio l’impotenza dell’uomo di conciliarne il termine con le sue aspettative quasi sempre in contrasto di chi esercita la funzione del POTERE. Semplicemente c’è una permanente incomprensione tra chi è delegato ad applicarlo e chi lo subisce. Allargando l’orizzonte Il POTERE prende anche le sembianze della BUROCRAZIA che si contrappone a un altro VALORE indispensabile di cui è composta la società che è il Lavoratore autonomo.
Volendo forzare dico che una società può reggersi senza la BUROCRAZIA e non l’incontrario. Il POTERE uguale BUROCRAZIA è un corpo che esiste in funzione di un sistema che produce, che lavora. Il POTERE, la BUROCRAZIA vuole amministrare i beni di chi lavora e suda. POTERE , BUROCRAZIA veri parassiti al pari delle SANGUISUGA che vivono a scapito di un altro corpo. Un corpo che vivrebbe bene senza le sanguisughe.
E’ un peccato che questa bella Italia, paradiso di enormi ricchezze naturali , architettoniche, artistiche: maestra nella cultura del diritto , forziere della predicazione del Cristo non sia riuscita , neanche nel suo territorio, a difenderne nè a conservarne i valori e che invece ha disperso e sostituito con altri modelli e decadenti aspettative di vita diffuse da falsi quanto idioti profeti del progresso.
Sig. Draghi, fratello nella pace, Le auguro un buon lavoro nella speranza di riportare questo Bel Paese a riappropriarsi della sua identità o almeno almeno di restaurare un pò di calma e ridare a noi cittadini PACIFICI un pò di serenità svincolandoci dalla invadenza giornaliera dei tanti ignoranti controllori sempre pronti a presentarci il cartellino rosso e che hanno la pretesa di insegnarci come comportarci.