Archive from settembre, 2017
Set 19, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su un esempio di come si manifesta la mania di protagonismo quando un cittadino viene eletto sindaco

un esempio di come si manifesta la mania di protagonismo quando un cittadino viene eletto sindaco

La comunità ossese è tra le più politicizzate dell’intero pianeta. Dalla politica il cittadino ossese si è sempre aspettato tanto e veramente tanto ha avuto. Tutto ruota intorno a questo meccanismo che bene o male è lo strumento che gestisce gran parte delle vite dei cittadini e che, come una litania, promette a tutti indistintamente di far godere quel tanto, ma sempre più sfuggevole, BENE COMUNE.

Non ho elementi , n’è statistiche ho fatto per sondare il livello di gradimento dell’attuale Sindaco Giovanni Serra. E comunque ho colto alcune voci che lo vogliono meno gradevole del precedente Sindaco Lubinu nostalgicamente indicato come più attivo.

Giudizio non condivisibile in quanto molti sono gli elementi che influiscono negativamente contro l’irruento quanto dinamico ex Sindaco che , poverino, aveva la pretesa di gestire le vite dei cittadini Ossesi secondo parametri ideologici vetero-comunista di stampo marxista- leninista insieme a uno spudorato quanto becero materialismo che apertamente sbandierava in OSSIBLOG sbeffeggiando l’umanità dubbiosa e bisognosa.Una voce certamente stonata, stridula per una comunità cosi piccola e ancora attaccata a una tradizione culturale di valori cristiani.

Ma anche molti provvedimenti amministrativi, riguardo il Parco di Fundone, sono tuttora avvolti da una serie di dubbi e misteri sugli espropri , costi e concessioni edilizie.

Come pure il metodo di nominarsi una segretaria personale, non si capisce con quali mansioni,è stato un fatto inusuale che testimonia l’originalità di questo Sindaco nell’interpretare il suo ruolo istituzionale degradandolo a un mero esercizio personale come in uso nelle imprese private infischiandosi della trasparenza. Un vero abuso del potere e sfacciatamente clientelare ignorando quel sano iter che prevede , per ogni incarico, il bando di un concorso aperto indistintamente ai cittadini dotati di determinati requisiti.

Una gestione quindi alquanto allegra e molto travagliata e per la quale molti cittadini manifestavano giudizi critici che in DEMOCRAZIA sono sempre da interpretare e considerare come elementi positivi e costruttivi.

Ora tale stile di politico arrogante è alquanto diffuso con velleità di spadroneggiare è ancora vivo e a distanza di 70 anni di Repubblica. Sappiamo tutti quale il danno arrecato dai partiti dove per l’appunto trovano accoglienza, si annidano e operano ogni sorta di cittadini furbi animati dai soliti loschi propositi di far cassa ai danni dei fessi. Tutte le amministrazioni pubbliche , nessuna esclusa ne è esente, nè si salva da tale mentalità dura da morire perseverante nel progetto di dilapidare i danari pubblici.

Ora l’attuale Sindaco Giovanni Serra giustamente sta fermo, non fa debiti. Da buono e giusto Amministratore vuole vedere i conti, quanto spende e quanto incassa il Comune di Ossi. Una gestione saggia, ponderata non guasta onde non aumentare la tassazione ai cittadini.

Assenti le imprese agricole,poche quelle artigianali, con i negozi commerciali in evidente difficoltà, le risorse disponibili diventano poche per cui amministrare comporta difficoltà non di poco conto.

L’impossibilità di emettere EURO a volontà come negli anni 80 e giocoforza usare quella circolante creava sofferenza all’ex Sindaco Lubinu incapace di gestire le poche risorse disponibili e sempre alla ricerca di finanziamenti e quando assenti non si faceva scrupolo prendere soldi dalle banche , indebitare il Comune per spendere in infrastrutture di scarsa utilità. Difronte a questa allegra gestione dei danari pubblici oggi mi sembra benvenuto questo cambiamento di amministrazione. Laciamo , quindi, lavorare il Sindaco Giovanni Serra che da buon ex Democrazia Cristiana ha certamente quelle competenze e valori non inferiori al vecchio Sindaco Lubinu che scalpita per riconquistare la poltrona di Sindaco.

Set 13, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Lettera al giornalista Ferdinando Camon per un suo articolo del 06/09/2017 apparso sul quotidiano La Nuova Sardegna

Lettera al giornalista Ferdinando Camon per un suo articolo del 06/09/2017 apparso sul quotidiano La Nuova Sardegna

Quando si parla di EDUCAZIONE, intendo che la famiglia e la scuola hanno l’obbligo di comunicare al fanciullo e poi al discepolo quelle regole fondamentali universali e certamente non dettate da una serie di ideologie che hanno lo scopo di plagiare l’individuo stravolgendone gli istinti primordiali.
In quantità uguale il ns cervello percepisce il bene e il male. Sta all’individuo e all’autoeducazione sceglierne la prevalenza. Un dato certo è che qui in Italia regna la più completa confusione.
L’illegalità è diffusisima. La truffa è legalizzata. La corruzione permea la ns vita. Sono temi importanti e basilari su cui discutere per mettere riparo. Le ideologie qui in italia hanno seminato divisione, distrutto la semplicità del pensare e del quieto vivere. Il materialismo ha disgregato il sentimento popolare che nella religione trovava una linea comportamentale. Dell’EDUCAZIONE dell’animale uomo ne è stata fatta una materia complessa per cui, è recente notizia , per aggiungere confusione, si pensa di proporre ai bambinetti di ragionare sulla propria identità se essere maschi o femmine. Una vera aberrazione , una vera mostruosità di cui non se ne vede il pericolo. E si, questa è la nostra FALSA DEMOCRAZIA, invece di internarne i promotori in un manicomio,se ne permette la libertà alla divulgazione. Non mi fa più meraviglia se la nostra civiltà occidentale è destinata a scomparire per effetto di una ideologia che da 1500 anni professa sempre le stesse regole che ritiene immutabili contro chi ruba,chi ammazza, chi truffa, chi pratica l’usura, dando potestà alla famiglia eleggendola a piccola società diretta da una forte autorità. Condivisibile? Non certamente per la ns sensibilità confusa ma comunque efficiente che tiene uniti una comunità mondiale di 1 miliardo di fedeli.
Qui mi fermo in quanto gli argomenti negativi di questa società regolata da centinaia di migliaia di leggi sono infiniti e che valgono solo per noi semplici cittadini ma non per i potenti.
Quindi Dott. Salamon continui ad usare il suo tom-tom, non è deplorevole , è solo una difesa di un cittadino libero, dotato di cervello evoluto, contro la stupidità di un cartello e che ai tutori dell’ordine è stato inculcato che bisogna far rispettare in linea di una FISSAZIONE MANIACALE di quell’uomo che nel deserto continuamente si ripeteva “ NON DEBBO OLTREPASSARE LA LINEA CONTINUA”

Per finire chi Le scrive è un automobilista che grazie a Dio non ha mai avuto incidenti , per la verità solo due innocenti tamponamenti colpa la mia fiducia riposta sull’automobilista che ripartendo mi ha subito frenato.
E la patente mi è stata ritirata alle ore 14,00, assente il traffico sulla discesa dell’incrocio di BONORVA dove ci sta un cartello di limite di velocità di 50. Su una strada a 4 corsie, manco fossimo
dentro Sassari, dico Sassari in quanto in città come Cagliari o Milano la velocità di 50 si supera normalmente.
E di ritorno dal lavoro, di notte verso le 22,00, discesa verso Sassari prima del bivio di Siligo, altro ritiro con strada 4 corsie completamente deserta.
No, non ci siamo in quanto i segnali valgono e le regole si apllicano solo quando c’è un certo traffico. Ribadisco che certi segnali sono li per giustificare l’inutile lavoro dei militari e per irretire noi cittadini che sempre di più consideriamo lo STATO ITALIANO occupato da manigoldi che nella vita avrebbero fatto i truffatori o diretto qualche società di estorsione tipo camorra.

Ho un BLOG intitolato LIBERIAMO L’ITALIA. I commenti sembrano frutti di un cittadino EVERSIVO, purtroppo sono conseguenza di imposizioni di una autorità che tradisce in continuazione le indicazioni della costituzione. Come piccolo imprenditore che non ha coperture quando abbasserà la serranda ha sempre sofferto la prepotenza di una burocrazia invadente e parassitaria.

Set 13, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’educazione stradale non è fatta di solo codice della strada.

L’educazione stradale non è fatta di solo codice della strada.

Gentilissimo Dott. Brigaglia della La Nuova Sardegna,

ecco un’altra delle mie tante riflessioni e per il quale argomento sarebbe opportuno che il Suo giornale si attivi non solo con un articolo ma con tanti onde cercare di frenare un costume delle aggressioni verbali sempre più numerose e violente.

saluti

Giuseppe

A parte le forze dell’ordine con l’incarico di far applicare le regole del codice della strada, e noi patentati sappiamo quali le sofferenze patite quando incontriamo tali signori, si aggiunge ora un gruppo che diventa sempre più numeroso di moralizzatori automobilisti che imprecano,bestemmiano, si dimenano come degli epilettici e sbracciandosi inviano messaggi di ogni genere con epiteti volgari contro altri motorizzati che si rendono protagonisti di infrazioni ipotetiche. Non è una novità in quanto sappiamo tutti di fatti anche delittuosi conseguenza di banali litigi tra automobilisti.

Cosa fare nei confronti di questa rabbia repressa e ingiustificata pronta a tramutarsi in violenza nel caso i contendenti vengano a contatto. ? Il mondo dei motori con i suoi protagonisti sta vivendo un periodo di gran confusione che richiede un freno per certi esagitati incapaci di adattarsi a un traffico si snello ma che richiede attenzione,compartecipazione e tolleranza.

Qualsiasi mezzo motorizzato è stato concepito per semplificare la vita degli uomini e il suo uso deve essere sempre finalizzato e appropriato . Detto questo . Mi rivolgo solo a quella maggioranza di motociclisti specialmente di moto Harley-Davidson ma anche di grossa cilindrata che trovo fuori di ogni contesto di necessità prima esposto.

Riporto alcuni messaggi pubblicitari messi su da venditori di moto per accalappiare il consumatore: Trasforma la giungla urbana nel tuo parco giochi, guidala e capirai, una moto che divora la strada. .Siamo di fronte a un frasario

Indirizzato a un pubblico ben circoscritto e da analizzare in altra sede. E anche questo , in una società consumistica potrebbe anche starci bene. Senonchè la presenza delle moto di grossa cilindrata nel traffico sia urbano che extra urbano creano sempre una infinità di problemi che non capisco bene perché non vengano moderate dato che la strada è quasi sempre super affollata. Pericolosi per se stessi e per gli altri, molti motociclisti, si rendono protagonisti di funambolici sorpassi sia in città che sulle strade fuori città. In città , l’automobilista , quando incontra una moto deve stare sempre attento all’imprevidibilità del padrone della strada. Se la moto ti è dietro non sai se sarai sorpassato a destra o a sinistra. Inoltre con un motociclista che ti sfiora devi impegnarti a non modificare la tua traiettoria neanche di un centimetro pena toccarlo.

Ma spesso l’automobilista viene violentato dal rumore assordante delle moto che all’improvviso accelerano per sorpassarti. Oppure vedi sfrecciarle in sorpassi a velocità non quantificabile se non dal fatto che vedi passare la moto e in seguito percepisci il rombo assordante e allora la pelle si accappona e un brivido ti assale come da un pericolo scampato che ti gela il sangue facendoti pensare “ e se mi fossi mosso a sinistra per sorpassare, cosa sarebbe successo?”

Ma anche le rotatorie, concepite per sveltire e rendere sicuro il traffico, sono diventate il luogo dove si verificano la maggior quantità di litigi conseguenza di guidatori scalmanati ma anche maleducati che sbandierando il diritto alla precedenza accelerano per venirti addosso e quando lo schianto non si verifica , allora , il patentato offeso ma anche deluso si sente autorizzato a sviscerare il suo repertorio di insulti.
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ALTRA RIFLESSIONE SULL’INUTILITA’ DELLE FORZE DI REPRESSIONE DELLO STATO ITALIANO

No non ci siamo Dott. Camon. Sono un Suo estimatore e con piacere la leggo anche sul settimanale L’Espresso, ma mi consenta di non condividere il Suo articolo apparso sulla La Nuova Sardegna del 06/09/2017 che se condivisibile nella forma non lo è nella sostanza per un uomo come Lei definito “ politicamente scorretto” e cioè come di persona al di sopra delle ideologie e delle mode. E infatti un cervello che non si fa condizionare è sempre alla ricerca non solo della propria felicità ma anche pronto a dispensarla agli altri. E allora tutti gli strumenti che l’uomo inventa sono sempre buoni e utili comprese le FERRARI

E vederle in strada non sono un pericolo anche quando sfrecciano a 200 all’ora. Dotate di tecnologia avanzate, sono più sicure di una

Cinquecento che cammina a 100.

Un cittadino profondamente liberale non si fa condizionare

Nel suo articolo ha mischiato troppi oggetti facendone di tutto un’erba un fascio.

Scrivere e inviare messaggi col telefonino mentre si è alla guida è ovvio è un azzardo pericoloso. Ricevere una telefonata invece è come premere il pulsante di un citofono e certamente non è più pericoloso di parlare con sua moglie che le siede sul sedile a fianco. Tutte le auto nuove ti permettono di parlare senza toccare il telefonino. Al suo argomentare anche ascoltare la radio diventerebbe pericoloso.

E sulle regole sulla velocità e sui rilevatori di velocità il mio disaccordo è totale. Essendo io un convinto assertore che LA LIBERTA’ DELL’INDIVIDUO FINISCE DOVE INIZIA QUELLA ALTRUI semplicemente mi permette di dire che chi sbaglia deve pagare conformemente al danno causato.

Quindi Sig. Camon non si metta problemi di coscienza quando supera certe velocità in presenza di certi cartelli limitativi in quanto essi al 90% sono li per provare la pazienza di un uomo come Lei capace di intendere e di volere. Lei che sa di DIRITTO , tali limitazioni , sono un’ offesa alla persona.E si Sig. Camon , la mia esperienza mi fa dire questo in quanto da certi controlli e controllori ho avuto sempre solo affronti,danni e noie. Non è giusto che un cittadino sia privato della patente e impossibilitato a recarsi dal proprio figlio morente a 200 km di distanza. Come pure non è giusto essere privati di andare a lavorare. Il cittadino deve godere pienamente della propria libertà e non essere sotto la discrezione di un controllore, spesso condizionato, che se sei amico o collega sorvola sull’inosservanza della regola.

Sig. Camon è a conoscenza degli oltraggi alla persona indirizzati dai controllori? Le sembra giusto essere apostrofato e associato alla categoria degli automobilisti incoscienti e irresponsabili per aver superato il limite di velocità in una strada deserta a 4 corsie sulla discesa passato il bivio per Nuoro/Macomer? Un rettilineo visibile,invitante a correre col limite di 80. Uno sfotto? O cos’altro dire, una trappola escogitata da tutori dell’ordine che poca dimestichezza hanno col rispetto e col convivere civile.

Son convinto che questa Italia abbia necessità di meno regole e di più scuole che veramente educhino il cittadino.

Saluti

Giuseppe Tilocca 327.57.49.785