Politica e Religione
Politica e Religione
Politica e religione sono due pratiche che da sempre l’uomo ha esercitato nelle forme più varie attribuendo ad esse un potere quasi magico di difesa nei confronti di fenomeni di violenza sociale e calamità naturali. L’ Uomo, per quanto determinato e spregiudicato possa sembrare, è fondamentalmente fragile, insicuro, solo e sperduto, Non può essere altrimenti nei confronto di una natura che quando scatena la sua forza , l’ impotenza dell’uomo INSIPIENTE appare lampante e ancor più quella freddezza sbruffona sbandierata a parole dai tanti tromboni odierni quanto temporanei abitanti di questo pianeta che scommettono e ostentano una millimetrica certezza sull’ inesistenza di una entità superiore con cui è impossibile comunicare secondo parametri in uso tra gli umani.
La religione è quindi un fatto tutto personale, interiore a ogni uomo, buona per appagare e riempire un vuoto che si cerca di riempire senza peraltro trovarne una soluzione. E oggi più di ieri quel vuoto è diventato un baratro almeno per noi occidentali che riponiamo tutte le nostre aspettative sulla scienza, sul progresso, sulla crescita dei consumi e sul danaro. Una spirale inarrestabile in contraddizione a una proposta tutta spirituale del messaggio cristiano che predica altri valori, altri equilibri come la libertà, la pace, la socialità, il dispregio della materialità a favore della crescita sentimentale, interiore, il rispetto della vita.
La religione così concepita non può avere che delle ricadute, incontrovertibilmente, positive dal punto di vista della formazione del cittadino. Una necessità, una esigenza, una invenzione come le tante invenzioni le sole utili e idonee a far progredire l’uomo a cui è riservato un solo e sicuro seppur inaccettabile e sempre doloroso destino.
La pratica della religione cristiana, nonostante i risaputi bènefici influssi nella qualità della vita dell’uomo non costa nulla. I divulgatori operano con lo spirito del volontario, del missionario.
Non cosi la pratica della politica che è stata ugualmente concepita per amministrare le problematiche di sopravvivenza degli uomini e assicurare ad essi prosperità, pace e sicurezza.
Un lungo, interminabile, penoso e secolare argomento specialmente qui in italia dove la politica, perdendo tutta la sua credibilità, ormai viene percepita dai cittadini come fonte e causa prima della disgregazione sociale , economico e culturale e che, inseguendo chimere di progresso , di modelli di cultura e di vita migliorativi si è ottenuto solo confusione, fragilità e perdita di quella identità e unità da cui le nazioni, i popoli non possono prescindere.
Un esempio di tanto fallimento ne è la scuola vittima della diffusione di strani sistemi educativi proposti come innovativi da una nomenclatura di politici che, orgogliosi quanto arroganti, ostentavano di appartenere a una ideologia depositaria di un sistema didattico rivoluzionario che avrebbe contribuito a formare cittadini di valore e portare, finalmente, la povera Repubblica Italiana nell’eden della felicità.
I fatti non suffragano tali promesse , facendo invece apparire i politici di turno come dei veri stregoni uguali a quelli che operavano nelle società primitive col compito di incantare i poveri creduloni e tacitarne ogni protesta.
La musica è sempre la stessa. La differenza sta che oggi i nostri incantatori sono molto più pretenziosi e numerosi. Ma anche più sfacciati perchè, noncuranti dei loro fallimenti, i politici al potere continueranno a essere inconcludenti per poi passare il testimone ai colleghi oppositori in un vorticoso quanto perpetuo circolo vizioso.