Archive from giugno, 2019
Giu 30, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Che fine fanno i danari che le Istituzioni incassano?

Che fine fanno i danari che le Istituzioni incassano?

Amministrare il danaro pubblico, il danaro degli altri dovrebbe essere facile. Un compito  banale, stupido.

Non ci sono né si possono accampare attenuanti, né spiegazioni e anche parlarne dovrebbe essere considerato  una perdita di tempo.  Insomma è roba da tonti gestire una singola partita :entrate. Il cittadino paga e l’ente intasca. Troppo facile. Altra cosa è invece quando si entra in merito dei circuiti aziendali dove le colonne da valutare sono tante e impegnative specialmente  nella voce  dare. E si perchè gli enti preposti ad amministrare le res pubblica sono tenuti a ridare indietro gli incassi tramite servizi  per il bene comune.

Non se ne abbiano a male i capo condomini  a cui è affidato un simile compito e che comunque assolvono in maniera egregia e professionale ,al di sopra delle parti. Di solito il capo condomino è una figura non elettiva che  i condomini si scelgono, utile se non indispensabile , per mantenere  il buon decoro di una palazzina.

Non dissimile dovrebbe essere la funzione dei cari amministratori politici che tanto si auto referenziano per essere eletti a dirigere  comuni,  provincie, regioni quasi sempre in perdita. Non se ne capisce bene la dinamica e tanto meno  quali siano i meccanismi che entrano in gioco e rendono impossibile   AMMINISTRARE LA RES PUBBLICA  nonostante  tengano un bel registrone  con  la sola voce ENTRATE. Incredibile? Purtroppo no!

Per far capire meglio la dinamica di questa persistente quanto cronica anomalia  restringo il campo del ragionamento a un solo esempio e cioè a  una strada dove 12 condomini proprietari di capannoni  pagano una IMU che varia da 13.000,00 euro a 6500 euro per unità all’anno.

Complessivamente il Comune di Sassari incassa  sugli 80.000,00 dando in cambio un servizio prossimo allo zero. Infatti la strada n’33 versa in condizioni pietose seminata di buche e di avvallamenti che mettono a dura prova gli ammortizzatori delle auto e camion , ma anche l’incolumità dell’autista.

61 sono gli alberi presenti circondati da polloni che invadono marciapiede e strada. Un vero scempio,pericolosi e fastidiosi per noi che ci viviamo e ci transitiamo giornalmente.

Evidente e scandalosa l’incuria riservata a marciapiedi e bordi invasi da sterpaglie la cui presenza recano danni irreversibili aprendo solchi importanti nel pavimento.

Noi utenti che teniamo al decoro dell’ambiente in cui viviamo,quando disperati,  spesso e sempre prendiamo iniziative personali( illegali secondo la legge e quindi sanzionabili!!???) onde mantenere in ordine i marciapiedi di nostra pertinenza ben sapendo che è compito del Comune.

Non è necessario aver frequentato l’università per far due conti. Ogni albero, per estirparne i polloni freschi ,  richiede un tempo di 2 minuti.  Si tratta quindi di impiegare 2 ore ogni mese che  per 4 mesi  comporterebbe una spesa di 400/500  euro.

Il Comune ne incassa 80.000 !!!. Noi utenti possiamo pensare ne possa anche spendere mille, duemila all’anno. Si o no? Chiediamo forse troppo? Un po’ di rispetto, un po’ di decenza è quanto chiediamo noi cittadini  che se anche  rassegnati a un andazzo destinato a non scomparire si rischia di aumentare quel  44% di astensionisti in crescita a ogni tornata elettorale.

Giu 13, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Vigili e istituzioni contro chi lavora.

Vigili e istituzioni contro chi lavora.

Sottopongo due fatti per far comprendere come viene gestito il potere in questa Italia confusa e che continua a creare continui equivoci e  pericolose tensioni tra i cittadini delegati a mantenere l’ordine e i lavoratori autonomi.

Purtroppo è una nota dolente di questa povera Italia dove si travisa tutto per cui chi lavora alla luce del sole viene metodicamente perseguitato e avversato da regole senza senso. Mentre chi delinque viene coperto da innumerevoli attenuanti  complice un sistema di controllo che viene applicato in maniera inadeguata alle esigenze di chi produce.

Queste le due ipotetiche e veniali infrazioni al codice della strada  rilevate e applicate da personale dell’istituto di vigilanza comunale  e che fanno vedere  quanto  approssimative e  scadenti siano le capacità  dei controllori  di intrattenere rapporti civili paritari con i cittadini.

 

Al  Sig.Prefetto di Sassari,

Il sott. Giuseppe Tilocca etc. etc., imprenditore,  chiede l’annullamento del verbale n’  P/244321P(PROT.43709/2018) del 31/05/2018  notificato il   06/07/2018 contestando la violazione dell’art.158/1-5 “ poiché il nostro mezzo sostava su attraversamento pedonale o allo sbocco del medesimo.”

Ora Sig. Prefetto Le metto in evidenza che se il nostro furgone si trovava  ad Olbia e precisamente in quel determinato luogo, il fatto, è dato da una esigenza di lavoro. Un lavoro per noi importante che è la ragione della nostra vita che ci consente di dare servizio, di trarne dei vantaggi economici che ci permettono  di portare avanti una vita dignitosa, ma anche di intrattenere rapporti sociali anche questi importanti da coltivare e  appartenenti  alla sfera delle  tanti  ragioni del nostro affannarci.

 

Non si chiede ai vigili di intervenire quando uno scaricatore si trova in stato di necessità. Però il  Sig. Vigile  ha visto e ha assistito senza batter ciglio a tutte le operazioni di scarico effettuato con l’ausilio del marito della Sig.ra  ….. che gentilmente ne ha condiviso l’impegno e la fatica.

Certamente …….., contitolare dell’azienda, ha giudicato il Vigile, li impalato,  accondiscendente  e anche avrà pensato di trovarsi davanti a un controllore  pensante  capace di discrimine .

Valutazione  errata in quanto è bastata una  distrazione, una piccola  assenza ,una frazione di tempo motivato dal fatto che ogni documento di trasporto va firmato in duplice copia. Inoltre , le persone civili, prima  del commiato , si concedono a qualche breve scambio di convenevoli  che fanno parte di un rito consolidato, in questo caso, giudicato dal vigile  silenzioso   troppo lungo  e comunque sufficiente  per consentire al vigile di impugnare penna e blocchetto per compilare , furtivamente,la contravvenzione  che ha scatenato l’ira  mescolata a stupore sia di …………  ma anche  del marito della Sig.ra…….. che chiedevano spiegazione del perché, del perché di tanta insensatezza  e di tanta gratuita violenza  spesso utile a compromettere  e scardinare la pazienza e  la buona condotta di noi cittadini  lavoratori  contribuenti.

Credo che, quando certi fatti provocatori accadono ,  meritino qualche riflessione.

 

1)Il vigili era li, ha visto e ha assistito a tutto. Perché non è intervenuto prima?

2)Il furgone occupava solo qualche cm. lineare  del passaggio pedonale. Non ostruiva minimamente il passaggio delle persone.

3) Nei pressi dei quattro negozi  di Via Vignola, non esiste uno spazio per lo scarico merci. E anche questo è un fatto grave ,irrispettoso per chi lavora.

4) I tutori dell’ordine hanno l’obbligo di facilitare il lavoro e non di ostacolarlo, per cui  se la presenza del furgone, ipoteticamente , causava  impedimento  momentaneo era obbligo del vigile  ad attivarsi  con gli strumenti in dotazione per soccorrere sia  lo scaricatore che le eventuali persone e mezzi in difficoltà.

 

Ciò premesso il ricorrente

                                            C H I E D E
l’annullamento del verbale di contravvenzione sopra indicato e l’archiviazione di ogni sanzione pecuniaria.

Con osservanza

L’amministratore

Sassari 09/08/2018

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Anche questo altro  ricorso è indirizzato a contestare un altro fatto sempre di  poco conto in quanto si tratta di una sanzione di 27 euro. Ho voluto procedere alla contestazione , peraltro negata dal Prefetto  e per cui abbiamo pagato 102 euro. Felicemente dirò in quanto il rigetto del Prefetto è una plateale dimostrazione della decadenza intellettuale del Potere che stupidamente pretende e vuole imporre inventandosi falsità . E si il potere, in questo caso impersonato dal Prefetto, non accettando e  non ascoltando le istanze di me cittadino mi ha classificato come bugiardo. Ha rigettato tutte le mie motivazioni e ha preso per buone tutte le false rilevazioni presentate dal corpo di polizia locale.

Anche in questo caso ho avuto con l’autista del BUS scambio di parole pesanti creando un clima che poteva degenerare in atti di violenza.

Eppure al Sig. Prefetto, il rigetto della mia protesta lo dimostra, interessa un solo aspetto: imporre il Potere, quello stupido potere che è la sola arma che funziona con noi CITTADINI PACIFICI. Di altri cittadini malavitosi, sempre in aumento , non se ne occupano più. Troppo rischioso e troppo impegnativo.

Leggete di seguito

Al  Sig.Prefetto di Sassari,

il sottoscritto Giuseppe Tilocca, imprenditore,  chiede l’annullamento del verbale n’  P/8005T/2018(PROT.1318/2018) del 17/10/2018 il quale  notifica che nel giorno 17/10/2018 ore 10,28  il nostro FURGONE Renault trafic targa EW593TC  è stato lasciato in sosta nella PIAZZA XXIII FEBBRAIO 1793, chiede l’annullamento per i seguenti motivi:

  • E’ falso in quanto il concetto di sostare  contrasta con l’operazione di scarico merci che in quel momento si andava a svolgere.
  • Una sosta obbligatoria, indispensabile per svolgere un servizio utile alla comunità.
  • Una occupazione di uno spazio imposto in quanto il parcheggio adibito per lo scarico era stabilmente occupato da auto non con mansioni di scarico. Tenere i parcheggi di scarico liberi è compito dei vigili e che la mancata  vigilanza determina anomalie certamente non imputabili a noi trasportatori. Per cui
  • L’ipotetica infrazione non è stata rilevata dal vigile bensi da un AUTISTA DI BUS che ha scattato una foto mentre il furgone si allontanava dal posto.
  • Trattandosi di uno slargo che si presta a svolgere qualsiasi operazione sottolineo che l’intemperanza dell’autista(ACCERTATORE DELL’INFRAZIONE) è da considerare fuori luogo, irrispettosa , dispettosa e provocatoria in quanto l’operazione di salita e discesa  dei suoi viaggianti non hanno subito nessun disagio.

 

Ciò premesso voglio porre alla Sua attenzione la nostra correttezza nell’osservanza delle regole per le quali necessitiamo anche essere  supportati dai preposti ai controlli che più di un conduttore di tram è idoneo a giudicare  le situazioni.

 

 

Sig. Prefetto , noi della ………………………… teniamo in gran rispetto le regole da cui chiediamo però comprensione e aiuto per svolgere bene il nostro lavoro di servizio.  Può capitare anche di recare disagio a qualche cittadino, ma mi creda troviamo sempre una grande solidarietà civica .

 

Ciò premesso il ricorrente

                                            C H I E D E
l’annullamento del verbale di contravvenzione sopra indicato e l’archiviazione di ogni sanzione pecuniaria.

Con osservanza

L’amministratore

……………….

 

Sassari 29/01/2019

Giu 10, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Quale il DIRITTO dell’assassinato.

Quale il DIRITTO dell’assassinato.

Eccolo puntuale il nostro sociologo Gianfranco Oppo “frustrato” per lo stato di detenzione a vita di Mario Trudu , ora ritenuto una persona diversa perché ha intrapreso un percorso di serio pentimento e quindi pronto per essere riinserito tra gli uomini pacifici. E’ la linea di pensiero di quella marea di uomini che proclamandosi  progressisti hanno portato il bel paese Italia nella più totale confusione innanzitutto culturale , sociale ed economica . Scuola allo sbando, famiglia che non esiste più, droga a gogò, giovani senza aspirazioni alla ricerca di tanti soldi che gli assicuri vita agiata e spensierata. Dall’altra un piccolo gruppo di altri cittadini timorosi e paurosi di essere zittiti e sbeffeggiati per non essere in linea con le  ideologie dominanti  dello sfascio  che portano pian piano verso il baratro al pari di certi animaletti  che  guidati dal solo istinto  corrono verso il suicidio di massa. E sì,  parlo di conferenzieri e divulgatori di sistemi educativi. Paladini  e estremi difensori  di ogni deviazione per le quali  sanno spendere e usare parole giuste, sacrosante di  giustificazione.   Cosi che le efferatezze dei delitti e le violenze oggi perpetrate diventano materiale di consumo, materia buona di argomentazioni infinite  per giornali e televisioni naturalmente  con l’assistenza di autorevoli studiosi , in aumento esponenziale ,di esperti psicologi, psichiatri, sociologi.

Non c’è da meravigliarsi. E’la società della Repubblica Italiana. Una Repubblica originale dove imperversano milioni di regole. Tutte impugnabili e dove a gran voce si può gridare , con gran seguito “non toccate caino”. Ma anche “Viva la droga”. Dove impunemente certi politicanti fautori della liberalizzazione della droga sfidano, consumandola apertamente, le leggi dello stato. E dove si mette in carcere a marcire senza prove solo per testimonianza di un comprovato  delinquente  cittadini pacifici(Vedi il caso Tortora). Chentu concas, chentu berritasa, diceva mi’ babbo ad indicare il gran casino vigente in questa Repubblica italiana dove l’assassinato non ha diritto di esprimere la sua volontà.  Proprio cosi emerito Dott. Gianfranco Oppo. Lei , in buona compagnia, Garante degli assassini a cui vuole riconoscere il pentimento e concedere la libertà è  al corrente dei diritti degli assassinati? Manco per sogno. Gli assassinati non ci sono più. Non possono parlare né lamentarsi. Sono polvere. Eppure non è cosi Dott. Oppo. A differenza degli animali noi uomini siamo sempre vivi  per un tempo indefinito determinato  dall’umana memoria. E allora , Giancarlo Bussi, assassinato aveva tante cose da fare , da dire , da proporre a noi consumatori, ai figli, agli amici. Giancarlo Bussi amava la vita, la sua libertà. Giancarlo Bussi era un creativo che amava la gente con cui si interfacciava nella ricerca del reciproco bene. Un essere sociale pronto a ogni sfida. Giancarlo Bussi impersonificava un progetto. Un balordo, stupido uomo che aspirava ad avere tanti danari senza lavorare, si è arrogato il diritto di sentenziare che la vita del Bussi doveva finire. Certamente a  Giancarlo Bussi avrà dato un indescrivibile fastidio. Certamente come minimo avrebbe chiesto “vendetta”. Dott. Oppo si sente forse scandalizzato?  Se si , Giancarlo Bussi mi riferisce e mi autorizza a illustrarLe  una serie di altri concetti.  All’orecchio, però. Mi chiami

 

Giu 2, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Ripulire l’Italia dai truffatori è un’azione indispensabile per sanare l’economia.

Ripulire l’Italia dai truffatori è un’azione indispensabile per sanare l’economia.

Non conosco la Gran Bretagna se non per sentito dire. E neanche Londra se non per averci soggiornato un paio di giorni. Il tanto per notare l’assenza di vigili a dirigere un traffico importante cosi da contare 9 tram a un incrocio  che comunque si muovevano con sufficiente agilità e ordine senza suscitare proteste di clacson. Ma pure fare inversione sembra che non sia un sacrilegio. E dialogando con gli italiani che gestiscono le più svariate attività imprenditoriali apprendi informazioni positive, anzi esaltanti, sull’alto  livello di rapporti fiduciari che si riesce a intrattenere con le autorità statali. Dati che fanno riflettere e di conseguenza arrabbiare quando confrontati con lo stile di amministrazione vigente qui in Italia dove per l’appunto si è creato un conflitto pericoloso quanto permanente tra cittadino e stato . E più precisamente, doveroso sottolineare,  tra chi produce ( imprenditori che compilano gli F24) e  i cosiddetti lavoratori, improduttivi, al servizio dello stato a cui è stato affidato il compito di controllare.  Ormai è guerra dichiarata, aperta contro uno stato che si dichiara a parole DEL DIRITTO ma che in pratica impone tasse usando sistemi in auge nel medioevo, sordo a ogni attenuante. Più di 1000 sono gli imprenditori perseguitati e che disperati sono stati costretti a togliersi la vita.  E si perché l’imprenditore diversamente dai controllori quando abbassa la serranda rimane senza tutela con due possibilità, suicidarsi o chiedere un pasto a qualche associazione di carità.

Purtroppo in questa povera italia manca una vera e sana cultura dello STATO per cui ogni  proposta delle varie fazioni politiche che si avvicendano al comando sono destinate , non casualmente, bensi sistematicamente al fallimento. Destra, sinistra, centro, etc. etc. sono solo concetti astratti. Ideologie finte con 0  consistenza in quanto gli uomini che le propongono sono  la personificazione di una autoeducazione distorta lontana dai buoni propositi che animano il patriota e il sentimento del volontario.

Reddito di cittadinanza, flax tax , bonus , riduzione dell’irpef,  etc.etc. tutti palliativi  non adatti a scalfire il sistemico quanto ben strutturato e anche perverso meccanismo statale imperante in Italia, sempre più proiettato a difendere ogni sorta di illegalità; anzi la  diffonde e la  incentiva  attraverso leggi apertamente contrarie  al buon senso comune. Non è maldicenza. E’ una triste realtà da cui partire. Che chiede un intervento urgentissimo. Solo presupposto per far crescere un paese ormai succube dell’ILLEGALITA’.

Dare ai cittadini pacifici gli strumenti di poter operare tutelati da uno Stato amico e alleato è fondamentale.

Uge, quindi,  un pronto intervento di disinfestazione dell’ambiente.  I truffatori sono diventati una piaga. Crescono  a scapito di imprenditori pacifici e quando essi  denunciano l’accaduto a carabinieri e finanzieri, questi, se ne disinteressano lasciando ai truffatori di vendere liberamente , sottoprezzo, in nero i prodotti sottratti.  Ma è pure sconvolgente il fatto che impone al proprietario  di pagare per 5anni tutte le tasse su un contratto di affitto di azienda che l’affittuario non onora.

Attenti a non cedere un tabacchino senza prima avere incassato la somma. Infatti una diversa forma contrattuale come quella del pagamento dilazionato vi esporrebbe a una sicura truffa col benestare dello Stato a cui siete obbligati di versare iva e quant’altro di tasse. Non c’è molto da meravigliarsi in quanto certi comportamenti truffaldini sono la costante dello stesso nostro Stato Italiano , garante delle regole, che in caso di sua  insolvenza  ti costringe bellamente e comunque  a pagare iva e tasse. Atti di chiara matrice piratesca non degna di uno STATO etico sostenitore e difensore del diritto. Un si fatto STATO è inclassificabile.

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Certamente non è uno STATO LIBERALE in quanto esso consente ai cittadini di operare nella libertà assoluta nel rispetto dei doveri e dell’altrui diritti riservando per se l’onere  di  gestire e assicurare ai cittadini la sicurezza.

E’ forse  uno STATO DI DIRITTO? Ma neanche lontanamente in quanto esso è si una forma  la più complessa e anche più completa di forma statale che presuppone , però, la gestione  del potere tramite REGOLE UGUALI PER TUTTI. Purtroppo utopica in quanto l’applicazione dello STATO DI DIRITTO impone, specialmente ai delegati della gestione del potere, un livellamento delle ambizioni, coscienza elevate del proprio io, conoscenza profonda del ruolo affidato onde finalizzarlo in  servizio utile al cittadino, requisiti di ordine morale  molto elevati.

Non posso neanche dire che l’Italia sia  uno STATO ASSOLUTO in quanto in apparenza, formalmente l’Italia è una Repubblica dove si svolgono liberamente le elezioni per eleggere i rappresentanti. E comunque il sistema di gestione del potere mi ha sempre portato a pensare di vivere in uno STATO ASSOLUTO  dove una burocrazia supernumerosa  esercita e ha la libertà di esercitare un potere immenso in funzione di regole costruite a regola d’arte per schiacciare chi esercita liberamente una qualsiasi attività autonoma.

Ma pure rimane fortemente radicata quella mentalità del politicante e di chi esercita il potere di utilizzare il suo status  come pressione psicologica nei confronti di chicchessia con la conseguente sudditanza del lavoratore autonomo nei confronti dei controllori percepiti sempre come aguzzini e pericolosi incoscienti.