Set 13, 2017 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’educazione stradale non è fatta di solo codice della strada.

L’educazione stradale non è fatta di solo codice della strada.

Gentilissimo Dott. Brigaglia della La Nuova Sardegna,

ecco un’altra delle mie tante riflessioni e per il quale argomento sarebbe opportuno che il Suo giornale si attivi non solo con un articolo ma con tanti onde cercare di frenare un costume delle aggressioni verbali sempre più numerose e violente.

saluti

Giuseppe

A parte le forze dell’ordine con l’incarico di far applicare le regole del codice della strada, e noi patentati sappiamo quali le sofferenze patite quando incontriamo tali signori, si aggiunge ora un gruppo che diventa sempre più numeroso di moralizzatori automobilisti che imprecano,bestemmiano, si dimenano come degli epilettici e sbracciandosi inviano messaggi di ogni genere con epiteti volgari contro altri motorizzati che si rendono protagonisti di infrazioni ipotetiche. Non è una novità in quanto sappiamo tutti di fatti anche delittuosi conseguenza di banali litigi tra automobilisti.

Cosa fare nei confronti di questa rabbia repressa e ingiustificata pronta a tramutarsi in violenza nel caso i contendenti vengano a contatto. ? Il mondo dei motori con i suoi protagonisti sta vivendo un periodo di gran confusione che richiede un freno per certi esagitati incapaci di adattarsi a un traffico si snello ma che richiede attenzione,compartecipazione e tolleranza.

Qualsiasi mezzo motorizzato è stato concepito per semplificare la vita degli uomini e il suo uso deve essere sempre finalizzato e appropriato . Detto questo . Mi rivolgo solo a quella maggioranza di motociclisti specialmente di moto Harley-Davidson ma anche di grossa cilindrata che trovo fuori di ogni contesto di necessità prima esposto.

Riporto alcuni messaggi pubblicitari messi su da venditori di moto per accalappiare il consumatore: Trasforma la giungla urbana nel tuo parco giochi, guidala e capirai, una moto che divora la strada. .Siamo di fronte a un frasario

Indirizzato a un pubblico ben circoscritto e da analizzare in altra sede. E anche questo , in una società consumistica potrebbe anche starci bene. Senonchè la presenza delle moto di grossa cilindrata nel traffico sia urbano che extra urbano creano sempre una infinità di problemi che non capisco bene perché non vengano moderate dato che la strada è quasi sempre super affollata. Pericolosi per se stessi e per gli altri, molti motociclisti, si rendono protagonisti di funambolici sorpassi sia in città che sulle strade fuori città. In città , l’automobilista , quando incontra una moto deve stare sempre attento all’imprevidibilità del padrone della strada. Se la moto ti è dietro non sai se sarai sorpassato a destra o a sinistra. Inoltre con un motociclista che ti sfiora devi impegnarti a non modificare la tua traiettoria neanche di un centimetro pena toccarlo.

Ma spesso l’automobilista viene violentato dal rumore assordante delle moto che all’improvviso accelerano per sorpassarti. Oppure vedi sfrecciarle in sorpassi a velocità non quantificabile se non dal fatto che vedi passare la moto e in seguito percepisci il rombo assordante e allora la pelle si accappona e un brivido ti assale come da un pericolo scampato che ti gela il sangue facendoti pensare “ e se mi fossi mosso a sinistra per sorpassare, cosa sarebbe successo?”

Ma anche le rotatorie, concepite per sveltire e rendere sicuro il traffico, sono diventate il luogo dove si verificano la maggior quantità di litigi conseguenza di guidatori scalmanati ma anche maleducati che sbandierando il diritto alla precedenza accelerano per venirti addosso e quando lo schianto non si verifica , allora , il patentato offeso ma anche deluso si sente autorizzato a sviscerare il suo repertorio di insulti.
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ALTRA RIFLESSIONE SULL’INUTILITA’ DELLE FORZE DI REPRESSIONE DELLO STATO ITALIANO

No non ci siamo Dott. Camon. Sono un Suo estimatore e con piacere la leggo anche sul settimanale L’Espresso, ma mi consenta di non condividere il Suo articolo apparso sulla La Nuova Sardegna del 06/09/2017 che se condivisibile nella forma non lo è nella sostanza per un uomo come Lei definito “ politicamente scorretto” e cioè come di persona al di sopra delle ideologie e delle mode. E infatti un cervello che non si fa condizionare è sempre alla ricerca non solo della propria felicità ma anche pronto a dispensarla agli altri. E allora tutti gli strumenti che l’uomo inventa sono sempre buoni e utili comprese le FERRARI

E vederle in strada non sono un pericolo anche quando sfrecciano a 200 all’ora. Dotate di tecnologia avanzate, sono più sicure di una

Cinquecento che cammina a 100.

Un cittadino profondamente liberale non si fa condizionare

Nel suo articolo ha mischiato troppi oggetti facendone di tutto un’erba un fascio.

Scrivere e inviare messaggi col telefonino mentre si è alla guida è ovvio è un azzardo pericoloso. Ricevere una telefonata invece è come premere il pulsante di un citofono e certamente non è più pericoloso di parlare con sua moglie che le siede sul sedile a fianco. Tutte le auto nuove ti permettono di parlare senza toccare il telefonino. Al suo argomentare anche ascoltare la radio diventerebbe pericoloso.

E sulle regole sulla velocità e sui rilevatori di velocità il mio disaccordo è totale. Essendo io un convinto assertore che LA LIBERTA’ DELL’INDIVIDUO FINISCE DOVE INIZIA QUELLA ALTRUI semplicemente mi permette di dire che chi sbaglia deve pagare conformemente al danno causato.

Quindi Sig. Camon non si metta problemi di coscienza quando supera certe velocità in presenza di certi cartelli limitativi in quanto essi al 90% sono li per provare la pazienza di un uomo come Lei capace di intendere e di volere. Lei che sa di DIRITTO , tali limitazioni , sono un’ offesa alla persona.E si Sig. Camon , la mia esperienza mi fa dire questo in quanto da certi controlli e controllori ho avuto sempre solo affronti,danni e noie. Non è giusto che un cittadino sia privato della patente e impossibilitato a recarsi dal proprio figlio morente a 200 km di distanza. Come pure non è giusto essere privati di andare a lavorare. Il cittadino deve godere pienamente della propria libertà e non essere sotto la discrezione di un controllore, spesso condizionato, che se sei amico o collega sorvola sull’inosservanza della regola.

Sig. Camon è a conoscenza degli oltraggi alla persona indirizzati dai controllori? Le sembra giusto essere apostrofato e associato alla categoria degli automobilisti incoscienti e irresponsabili per aver superato il limite di velocità in una strada deserta a 4 corsie sulla discesa passato il bivio per Nuoro/Macomer? Un rettilineo visibile,invitante a correre col limite di 80. Uno sfotto? O cos’altro dire, una trappola escogitata da tutori dell’ordine che poca dimestichezza hanno col rispetto e col convivere civile.

Son convinto che questa Italia abbia necessità di meno regole e di più scuole che veramente educhino il cittadino.

Saluti

Giuseppe Tilocca 327.57.49.785

L’educazione stradale non è fatta di solo codice della strada.ultima modifica: 2017-09-13T20:05:44+02:00da giusetilocca44
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