Che fine fanno i danari che le Istituzioni incassano?
Amministrare il danaro pubblico, il danaro degli altri dovrebbe essere facile. Un compito banale, stupido.
Non ci sono né si possono accampare attenuanti, né spiegazioni e anche parlarne dovrebbe essere considerato una perdita di tempo. Insomma è roba da tonti gestire una singola partita :entrate. Il cittadino paga e l’ente intasca. Troppo facile. Altra cosa è invece quando si entra in merito dei circuiti aziendali dove le colonne da valutare sono tante e impegnative specialmente nella voce dare. E si perchè gli enti preposti ad amministrare le res pubblica sono tenuti a ridare indietro gli incassi tramite servizi per il bene comune.
Non se ne abbiano a male i capo condomini a cui è affidato un simile compito e che comunque assolvono in maniera egregia e professionale ,al di sopra delle parti. Di solito il capo condomino è una figura non elettiva che i condomini si scelgono, utile se non indispensabile , per mantenere il buon decoro di una palazzina.
Non dissimile dovrebbe essere la funzione dei cari amministratori politici che tanto si auto referenziano per essere eletti a dirigere comuni, provincie, regioni quasi sempre in perdita. Non se ne capisce bene la dinamica e tanto meno quali siano i meccanismi che entrano in gioco e rendono impossibile AMMINISTRARE LA RES PUBBLICA nonostante tengano un bel registrone con la sola voce ENTRATE. Incredibile? Purtroppo no!
Per far capire meglio la dinamica di questa persistente quanto cronica anomalia restringo il campo del ragionamento a un solo esempio e cioè a una strada dove 12 condomini proprietari di capannoni pagano una IMU che varia da 13.000,00 euro a 6500 euro per unità all’anno.
Complessivamente il Comune di Sassari incassa sugli 80.000,00 dando in cambio un servizio prossimo allo zero. Infatti la strada n’33 versa in condizioni pietose seminata di buche e di avvallamenti che mettono a dura prova gli ammortizzatori delle auto e camion , ma anche l’incolumità dell’autista.
61 sono gli alberi presenti circondati da polloni che invadono marciapiede e strada. Un vero scempio,pericolosi e fastidiosi per noi che ci viviamo e ci transitiamo giornalmente.
Evidente e scandalosa l’incuria riservata a marciapiedi e bordi invasi da sterpaglie la cui presenza recano danni irreversibili aprendo solchi importanti nel pavimento.
Noi utenti che teniamo al decoro dell’ambiente in cui viviamo,quando disperati, spesso e sempre prendiamo iniziative personali( illegali secondo la legge e quindi sanzionabili!!???) onde mantenere in ordine i marciapiedi di nostra pertinenza ben sapendo che è compito del Comune.
Non è necessario aver frequentato l’università per far due conti. Ogni albero, per estirparne i polloni freschi , richiede un tempo di 2 minuti. Si tratta quindi di impiegare 2 ore ogni mese che per 4 mesi comporterebbe una spesa di 400/500 euro.
Il Comune ne incassa 80.000 !!!. Noi utenti possiamo pensare ne possa anche spendere mille, duemila all’anno. Si o no? Chiediamo forse troppo? Un po’ di rispetto, un po’ di decenza è quanto chiediamo noi cittadini che se anche rassegnati a un andazzo destinato a non scomparire si rischia di aumentare quel 44% di astensionisti in crescita a ogni tornata elettorale.