Ott 5, 2018 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Riflessione su un articolo di Guido Melis del 22/08/2018-la nuova sardegna

Riflessione su un articolo di Guido Melis del 22/08/2018-la nuova sardegna

Senza accorgermi mi debbo considerare un vecchio, un anziano deluso da un paese Italia dove i furbi continuano ad imperversare e averla vinta sui fessi. E si , perché da giovane disoccupato appena diplomato vedevo tanti miei coetanei sistemati a vita con un posto fisso ,sicuro e ben remunerato con tanto di premi di produzione per i risultati conseguiti. Non ho mai capito secondo quali criteri se non per sentito dire che il tale , era entrato a lavorare perché raccomandato da un certo referente politico. Ogni paese aveva un galoppino schierato politicamente che faceva capo a un potentato politico di grido e tramite il quale si attivava a distribuire posti di lavoro secondo la ben conosciuta logica del “clientelismo”. Un seguito fedele, utile ad assicurare una vita lussuosa natural durante al politico compiacente e al galoppino una visibilità di “scemo del paese” quale servitore per una causa ideologica non ben identificata.
Ecco questa era ed è ancora la patria del DIRITTO!!?? Si , il Diritto dei pochi, degli amici e dei fidati. Questa è la patria inventata e perorata dai migliaia di cittadini che si sono preposti ad amministrare e che si sono ritagliati ogni sorta di privilegi oggi considerati e difesi come DIRITTI ACQUISITI per di più ereditabili dai parenti .Questa è la patria dove il clientelismo e ogni altra forma di esproprio del DIRITTO ha potuto attecchire senza nessuna opposizione a scapito del merito. Una mentalità radicata impossibile da estirpare perché susciterebbe un conflitto sociale in cui specialmente le categorie impiegatizie parassitarie e improduttive del pubblico impiego mai rinuncerebbero a favore delle categorie più disagiate.
Lentamente ma inesorabilmente la Repubblica Italiana è destinata a scomparire sotto gli effetti di una mentalità cialtrona, consumista e senza più ideali.
Ogni evento negativo è li, ogni volta, a testimoniare l’inefficienza endemica e immodificabile di un paese seppur fallito , si ostina a non cambiare i suoi stili di vita specialmente di quella classe improduttiva che ha preso in ostaggio un popolo pacifico che non sa reagire. E questi fatti disastrosi, puntualmente suscitano la reazione di un coro apparentemente benpensante e lagnante di intellettuali e di esperti prodighi di proposte e rimedi che , ben amalgamati col potere, ahimè, puntualmente si rivelano solo come degli ipocriti esibizionismi della durata di un volo di farfalla.
Sig. Guido Melis, la Sua analisi è quasi perfetta. Complimenti. Però, mi scusi la presunzione ma le parole alfabetizzare, istruire nelle quali ripone tanta fiducia non pensa che siano solo degli strumenti vuoti e forse anche pericolosi se non vengono utilizzati per fini appropriati.? Alfabetizzare, istruire è solo un punto di partenza, scontato per un cittadino. Non è certamente la risoluzione dei mali di una società . Troppo facile e per non dilungarmi in quanto certi argomenti sono meritevoli di ben altro spazio la rimando alla riflessione mia iniziale dove ho esposto un costume, un comportamento ancora attuale, diabolico perpetrato da cittadini alfabetizzati, istruiti e intellettuali.
Ma anche il tanto elogiato e stimato professore Mario Monti dell’università della Bocconi ha dato cattivo esempio rivelandosi un amministratore pericoloso. Ma anche questo Sig. Sabino Cassese , giudice emerito della Corte Costituzionale, da Lei citato, mi chiedo, perché tanti elogi e invece non sia il caso di metterlo alla prova per capirne la profondità dei sentimenti.? La scuola attuale è capace di trasferire nozioni, di istruire, di alfabetizzare. Bene , ma non sufficiente .Necessita quindi superare una scuola che è antica, nozionistica utile solo per insegnare dei mestieri. Oggi Sig. Guido Melis occorre una scuola che formi soprattutto le “coscienze” onde indirizzare i cittadini verso una socialità condivisa sola salvezza contro ogni sorta di egoismi e individualismi limiti distruttivi del progresso, della solidarietà umana e di questa nostra cara ma strattonata Repubblica amministrata da cittadini intellettualmente confusi quanto infedeli e traditori.
Si sono gli intellettuali tanto a Lei cari che dovrebbero essere i promotori del bene comune. Ma cosi non è. E’ davanti a tutti l’operato degli intellettuali dal curriculum prestigioso che si sono succeduti al comando di questa povera Repubblica Italia e a cui, ogni giorno, si chiede, inutilmente, di rinunciare a qualche privilegio in favore dei giovani disoccupati. Quanti i vecchi moribondi foraggiati in maniera scandalosa dalla Repubblica Italiana continuano a disossarla in nome di falsi e pregiudizievoli ragioni?
Vede Sig. Guido Melis occorre una vera e coraggiosa” rivoluzione culturale”, pacifica, non difficile da conseguire se si seguisse e si applicasse alla lettera il 3 e 4 articolo della costituzione che mette tutti i cittadini allo stesso livello e li indica tutti uguali con il dovere di concorrere, indistintamente senza pretendere ,ognuno secondo le proprie possibilità con lo spirito del pioniere e del volontariato al progresso materiale e spirituale di tutta la società. Ai più attivi e meritevoli la storia renderà giustizia annoverandoli nel ricordo imperituro che si attribuisce agli eroi.

Riflessione su un articolo di Guido Melis del 22/08/2018-la nuova sardegnaultima modifica: 2018-10-05T18:42:14+02:00da giusetilocca44
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