Giu 2, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Ripulire l’Italia dai truffatori è un’azione indispensabile per sanare l’economia.

Ripulire l’Italia dai truffatori è un’azione indispensabile per sanare l’economia.

Non conosco la Gran Bretagna se non per sentito dire. E neanche Londra se non per averci soggiornato un paio di giorni. Il tanto per notare l’assenza di vigili a dirigere un traffico importante cosi da contare 9 tram a un incrocio  che comunque si muovevano con sufficiente agilità e ordine senza suscitare proteste di clacson. Ma pure fare inversione sembra che non sia un sacrilegio. E dialogando con gli italiani che gestiscono le più svariate attività imprenditoriali apprendi informazioni positive, anzi esaltanti, sull’alto  livello di rapporti fiduciari che si riesce a intrattenere con le autorità statali. Dati che fanno riflettere e di conseguenza arrabbiare quando confrontati con lo stile di amministrazione vigente qui in Italia dove per l’appunto si è creato un conflitto pericoloso quanto permanente tra cittadino e stato . E più precisamente, doveroso sottolineare,  tra chi produce ( imprenditori che compilano gli F24) e  i cosiddetti lavoratori, improduttivi, al servizio dello stato a cui è stato affidato il compito di controllare.  Ormai è guerra dichiarata, aperta contro uno stato che si dichiara a parole DEL DIRITTO ma che in pratica impone tasse usando sistemi in auge nel medioevo, sordo a ogni attenuante. Più di 1000 sono gli imprenditori perseguitati e che disperati sono stati costretti a togliersi la vita.  E si perché l’imprenditore diversamente dai controllori quando abbassa la serranda rimane senza tutela con due possibilità, suicidarsi o chiedere un pasto a qualche associazione di carità.

Purtroppo in questa povera italia manca una vera e sana cultura dello STATO per cui ogni  proposta delle varie fazioni politiche che si avvicendano al comando sono destinate , non casualmente, bensi sistematicamente al fallimento. Destra, sinistra, centro, etc. etc. sono solo concetti astratti. Ideologie finte con 0  consistenza in quanto gli uomini che le propongono sono  la personificazione di una autoeducazione distorta lontana dai buoni propositi che animano il patriota e il sentimento del volontario.

Reddito di cittadinanza, flax tax , bonus , riduzione dell’irpef,  etc.etc. tutti palliativi  non adatti a scalfire il sistemico quanto ben strutturato e anche perverso meccanismo statale imperante in Italia, sempre più proiettato a difendere ogni sorta di illegalità; anzi la  diffonde e la  incentiva  attraverso leggi apertamente contrarie  al buon senso comune. Non è maldicenza. E’ una triste realtà da cui partire. Che chiede un intervento urgentissimo. Solo presupposto per far crescere un paese ormai succube dell’ILLEGALITA’.

Dare ai cittadini pacifici gli strumenti di poter operare tutelati da uno Stato amico e alleato è fondamentale.

Uge, quindi,  un pronto intervento di disinfestazione dell’ambiente.  I truffatori sono diventati una piaga. Crescono  a scapito di imprenditori pacifici e quando essi  denunciano l’accaduto a carabinieri e finanzieri, questi, se ne disinteressano lasciando ai truffatori di vendere liberamente , sottoprezzo, in nero i prodotti sottratti.  Ma è pure sconvolgente il fatto che impone al proprietario  di pagare per 5anni tutte le tasse su un contratto di affitto di azienda che l’affittuario non onora.

Attenti a non cedere un tabacchino senza prima avere incassato la somma. Infatti una diversa forma contrattuale come quella del pagamento dilazionato vi esporrebbe a una sicura truffa col benestare dello Stato a cui siete obbligati di versare iva e quant’altro di tasse. Non c’è molto da meravigliarsi in quanto certi comportamenti truffaldini sono la costante dello stesso nostro Stato Italiano , garante delle regole, che in caso di sua  insolvenza  ti costringe bellamente e comunque  a pagare iva e tasse. Atti di chiara matrice piratesca non degna di uno STATO etico sostenitore e difensore del diritto. Un si fatto STATO è inclassificabile.

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Certamente non è uno STATO LIBERALE in quanto esso consente ai cittadini di operare nella libertà assoluta nel rispetto dei doveri e dell’altrui diritti riservando per se l’onere  di  gestire e assicurare ai cittadini la sicurezza.

E’ forse  uno STATO DI DIRITTO? Ma neanche lontanamente in quanto esso è si una forma  la più complessa e anche più completa di forma statale che presuppone , però, la gestione  del potere tramite REGOLE UGUALI PER TUTTI. Purtroppo utopica in quanto l’applicazione dello STATO DI DIRITTO impone, specialmente ai delegati della gestione del potere, un livellamento delle ambizioni, coscienza elevate del proprio io, conoscenza profonda del ruolo affidato onde finalizzarlo in  servizio utile al cittadino, requisiti di ordine morale  molto elevati.

Non posso neanche dire che l’Italia sia  uno STATO ASSOLUTO in quanto in apparenza, formalmente l’Italia è una Repubblica dove si svolgono liberamente le elezioni per eleggere i rappresentanti. E comunque il sistema di gestione del potere mi ha sempre portato a pensare di vivere in uno STATO ASSOLUTO  dove una burocrazia supernumerosa  esercita e ha la libertà di esercitare un potere immenso in funzione di regole costruite a regola d’arte per schiacciare chi esercita liberamente una qualsiasi attività autonoma.

Ma pure rimane fortemente radicata quella mentalità del politicante e di chi esercita il potere di utilizzare il suo status  come pressione psicologica nei confronti di chicchessia con la conseguente sudditanza del lavoratore autonomo nei confronti dei controllori percepiti sempre come aguzzini e pericolosi incoscienti.

 

Apr 26, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Politica e Religione

Politica e Religione

Politica e Religione

Politica e religione  sono due pratiche che da sempre l’uomo  ha esercitato nelle forme più varie attribuendo ad esse un potere quasi magico di difesa nei confronti di fenomeni di violenza sociale e calamità naturali. L’ Uomo, per quanto determinato e spregiudicato possa sembrare, è fondamentalmente fragile, insicuro, solo e sperduto, Non può essere altrimenti  nei confronto di una natura  che quando scatena la sua forza ,  l’ impotenza dell’uomo INSIPIENTE appare lampante e ancor  più quella freddezza sbruffona sbandierata  a parole dai tanti tromboni odierni quanto temporanei abitanti di questo pianeta   che scommettono e ostentano una millimetrica certezza sull’ inesistenza di una entità superiore  con cui è impossibile comunicare secondo parametri in uso tra gli umani.

La religione è quindi un fatto tutto personale, interiore a ogni uomo, buona per appagare e riempire un vuoto che si cerca di riempire senza peraltro trovarne una soluzione. E oggi più di ieri quel vuoto è diventato un baratro almeno per noi occidentali che riponiamo tutte le nostre aspettative sulla scienza, sul progresso, sulla crescita dei consumi e sul danaro. Una spirale inarrestabile in contraddizione a una proposta tutta spirituale del messaggio cristiano che predica altri valori, altri equilibri come la libertà, la pace, la socialità, il dispregio della materialità a favore della crescita sentimentale, interiore, il rispetto della vita.

La religione così concepita non può avere che delle ricadute, incontrovertibilmente, positive dal punto di vista della formazione del cittadino. Una necessità, una esigenza, una invenzione come le tante invenzioni le sole utili e idonee a far progredire l’uomo a cui è riservato un solo e  sicuro seppur  inaccettabile e sempre doloroso  destino.

La pratica della religione cristiana, nonostante i risaputi bènefici influssi  nella qualità della vita dell’uomo non costa nulla. I divulgatori operano con lo spirito del volontario, del missionario.

Non cosi la pratica della politica che è stata ugualmente concepita per amministrare  le problematiche di sopravvivenza degli uomini e assicurare ad essi prosperità, pace e sicurezza.

Un lungo, interminabile, penoso e secolare argomento specialmente qui in italia dove la politica, perdendo tutta la sua credibilità,  ormai  viene percepita dai cittadini come fonte e causa prima della disgregazione sociale , economico e culturale e che, inseguendo chimere di progresso , di modelli di cultura e di vita migliorativi si è ottenuto solo confusione, fragilità e perdita di quella identità e unità da cui le nazioni, i popoli non possono prescindere.

Un esempio  di tanto fallimento ne è la scuola vittima della diffusione  di strani sistemi educativi proposti come innovativi da una nomenclatura di politici che, orgogliosi quanto arroganti,  ostentavano  di appartenere a una ideologia depositaria di un sistema didattico rivoluzionario  che avrebbe contribuito a formare cittadini di valore e  portare, finalmente,  la povera Repubblica Italiana  nell’eden della felicità.

I fatti non suffragano tali promesse , facendo  invece apparire i politici di turno   come dei veri stregoni uguali a quelli che operavano nelle società primitive col compito di incantare i poveri creduloni e  tacitarne ogni protesta.

La musica è sempre la stessa. La differenza sta che oggi i nostri incantatori sono molto più pretenziosi e  numerosi. Ma anche più sfacciati perchè, noncuranti dei loro fallimenti, i politici al potere continueranno  a essere inconcludenti per poi passare il testimone ai colleghi oppositori in un vorticoso quanto perpetuo circolo vizioso.

 

 

 

 

Apr 11, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’italia, un paese falsamente democratico, alla mercè di affaristi e ipocriti profeti.

L’italia, un paese falsamente democratico, alla mercè di affaristi e ipocriti profeti.

L’italia, un paese falsamente democratico, alla mercè di affaristi e falsi profeti

Chi te lo fa fare. Ma lascia perdere. Tutto inutile. Tempo perso. Stai attento a quello che dici e scrivi. Sei un imprenditore, hai solo da perdere.
Tutto vero in quanto qui in Italia nulla cambia. Tutto è complicato. Anzi tutto degrada.
Libertà e Diritto!? Due parole qualsiasi che qui in Italia hanno interpretazioni e applicazioni a uso e consumo di chi esercita il potere a cui tutto è concesso e permesso.. Utile solo agli improduttivi.
Milioni sono le opinioni. E ancor più numerosi sono quei maledetti interessi personali che quando si concretizzano sono sempre mortali nei confronti del disarmato. Quanti sono i cittadini meritevoli esclusi dall’occupare un lavoro a causa dell’intromissione del potente di turno?
Ed è anche indubbio che l’esprimere opinioni su certi temi attrae sempre l’attenzione di chi ha il compito di controllare la nostra vita e le ritorsioni sono sempre lì dietro l’angolo assieme con il potere complice e consenziente a complicare la vita di chi dissente, protesta e si lamenta. Lo attestano le migliaia di morti di imprenditori che, democraticamente perseguitati dallo stato, sono stati costretti al suicidio. Storie non dissimili da quelle che avvengono nei dispregiati stati autoritari dove i giornalisti dissidenti sono l’obiettivo.
Purtroppo qui in Italia tutti noi cittadini, che nulla contiamo non avendo potere, siamo tutti ricattabili. Asserviti alla volontà di qualcuno a cui è concesso di decidere, di disporre. Tante sono le leggi che imbrigliano e disturbano il cittadino pacifico a cui interessa , per cultura, condurre una vita lavorativa semplice e normale.
Il potere è invadente . E’ sempre presente. E’ nocivo .Scrollarselo di dosso è impossibile: cosi è diventato per merito di un numero sempre più cospicuo di controllori delegati ad applicare “l’imbroglio delle regole”
Purtroppo l’ unico antidoto efficace contro le “punture” di chi gestisce il potere è quello della conoscenza che permette di evitare piccole e grandi noie come quella dei verbali, delle multe, del ritiro della patente e tante altre piccole e grandi cose che impongono un modus vivendi conseguenza di una cultura e di un mentalità figlia del pensiero clientelare fortemente radicato e da cui è imprescindibile pensare di vivere e di lavorare in maniera distesa , pacifica.
Chi ha mansioni di controllo, infatti è risaputo, eviterà di applicare “la legge uguale per tutti” a parenti, amici, colleghi , superiori e amici di amici.
Una eccezione comprensibile , naturale? .
E se si , allora e ancor più fortemente in questo contesto di analisi, prende forma senza ombra di dubbio il diritto di tutti i cittadini a essere rispettati. Di conseguenza si fa urgente l’ obbligo dell’ educazione dei gestori del potere a saper valutare e distinguere i peccati intenzionali da quelli non intenzionali, i gravi da quelli veniali. Compito questo degli uffici prefettizi a cui sempre meno interessa la salute del cittadino pacifico .
Tener conto della classe di merito del cittadino è un atto dovuto che spetta a tutti e non solo ai politici, ai generali e ai presidenti della repubblica.

Giuseppe Tilocca,ossi cell.327.57.49.785

Apr 3, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Brunetta, uno dei tanti politicanti inutili mantenuti dai lavoratori

Brunetta, uno dei tanti politicanti inutili mantenuti dai lavoratori

Brunetta è un politicante del partito di Forza Italia che, a differenza dell’attuale e valido governatore della Liguria critico quanto preoccupato delle sorti al ribasso del partito, è un egregio quanto fedelissimo servitore del patron Berlusconi. Dai giornalisti di ogni ordine grado viene spesso consultato in materia di economia e sull’andamento di questa povera, languida e malaticcia Italia dove le cose stanno andando sempre peggio. Brunetta, uomo sanguigno e con il suo partito all’opposizione, ogniqualvolta intervistato ha la sua soluzione per far crescere il paese Italia in recessione. E’ convinto di saper aumentare i posti di lavoro e i consumi. Eppure , anni addietro questo signore è stato al governo e le sue cure non hanno sortito nessun effetto . Anzi è stato disastroso. Si è tirato da parte, nel bel mezzo del cammin, facendo posto a un suo riconosciuto superiore ,sua Eminenza dott. Prof. Mario Monti massimo esperto, luminare di economia Direttore dell’Università Bocconi. E sappiamo tutti come è andata.
Caro Sig. Brunetta con le parole, con le chiacchere , declamate con toni di voce da tenore unico pregio di cui madre natura lo ha dotato, non si risolvono gli annosi e complessi problemi di cui è afflitta questa povera Repubblica Italiana. Quindi, lasci perdere e segua le mie indicazioni.
Il paese Italia non necessità di manovre per di qua e per di là. Bensì necessita che gran parte dei cittadini , cosiddetti più dotati e preparati aspiranti ad amministrare la Res Pubblica, compreso Lei SIg. Brunetta , frequenti anche le scuole serali dal momento che a nulla son servite quelle mattutine.
Si fa altresi importante e fondamentale entrare nell’ottica di un vasto programma di riqualificazione di quei cervelli di cittadini che si ostinano a proporsi come classe dirigente senza essere , prima, entrati in possesso di quei pochi requisiti fondamentali che il prontuario del BUON STATISTA prevede. Non si spiegano altrimenti i guai in cui questo paese è stato cacciato senza via di ritorno nonostante la grande e abnorme produzione di leggi che invece di mantenere questa nostra Repubblica ai primi posti tra le nazioni più civili è invece relegata al 57° posto tra i paesi più corrotti del pianeta.
Riporre la risoluzione di tutte le disgrazie del Bel Paese nella mancata crescita industriale e nei consumi è un falso problema se prima non si mette mano alla grande e inarrestabile calamità sociale che è in atto e che vede l’aumento dei corrotti nella pubblica amministrazione compresi i tutori della GIUSTIZIA. Aumentano gli spacciatori di droga. I giovani drogati. Aumenta ogni tipo di crimine contro le persone e le cose, protetti e tutelati da una legislazione partorita da una classe culturale che dichiara ispirarsi a principi universali di origine va te la pesca. Aumentano i senza lavoro e soprattutto i poveri che sono un evidente frutto coltivato e voluto da quella classe dirigenziale di nullafacenti che intoccabili si autoreferenziano come i nuovi faraoni del Dio in terra. Aumentano le presenze di ogni tipo di associazioni mafiose e dilaga sempre di più la visibilità del potente e dello stesso potere che vessa il cittadino pacifico giustificando ogni imposizione e sopruso con la scusante dell’applicazione delle leggi.
Davanti a questa immane confusione ogni provvedimento di tipo economico avrà l’effetto di chi vuole trovare un basamento solido scavando sulla sabbia.

Feb 28, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Il danaro , croce e delizia di una Repubblica in caduta libera.

Il danaro , croce e delizia di una Repubblica in caduta libera.

Quanti di noi , uomini, dal cervello evoluto conoscono l’utilità del denaro? Quale la sua funzione? Personalmente, da imprenditore, credo di conoscerne i molti pregi quale indispensabile strumento di scambio.
Quindi niente di male in quanto il denaro è un mezzo necessario, insostituibile che facilita e permette di scambiare, di accedere a una serie di beni di ordine alimentare e non. Che l’uomo lo cerchi e lo possegga fa parte di una esigenza vitale , incontrovertibile, innegabile. Un diritto. Questo è quanto oggi , dopo un percorso di millenni di lotte, gli uomini, sembra abbiano imparato. Non del tutto, non in maniera definitiva in quanto l’uomo è un animale strano, bizzarro, incontentabile, instabile, presuntuoso etc. etc. per cui a livello planetario dobbiamo constatare che il danaro manca sembra, secondo gli studiosi , per effetto di una serie di leggi e dinamiche economiche che meritano altri spazi di analisi. E inoltre penso, dico e affermo che il denaro è si una invenzione grandiosa ma che come tutte le scoperte quando utilizzate impropriamente si ritorcono contro. In maniera devastante quando lo si venera e lo si elegge a unico scopo o obiettivo del nostro affannarci.
Dopo questa breve introduzione mi viene doveroso restringere il campo al nostro amato bel paese dove il danaro circola si in gran quantità ma in maniera anomala e distorta per effetto di una mentalità perversa radicata che considera tale strumento unico motore capace di muovere il mondo. Certamente un teorema che bene si sposa con quella marea di sciocchi quanto presuntuosi teorici economisti di cui il mondo è pieno. Falsi profeti predicatori di una religione basata sulla venerazione del denaro di cui non conoscono neanche le dinamiche di come si produce un utile.
Infatti, perchè tutti i cittadini ne vengano in possesso, è compito primo del potere , dei governi che hanno il dovere di vigilare. E quandanche si verificassero anomalie intervenire con appropriate correzioni in quanto qui in Italia non si fa nulla per evitare le ingiustizie. Anzi le storture dominano accondiscendente il potere ingenerando uno stato di disuguaglianza preoccupante per una democrazia che ha pretese di essere culla del DIRITTO e pure di essere annoverato tra i paesi più civili del pianeta.
Un primato l’Italia lo ha conseguito avendo un organico di giudici e magistrati il più numeroso e ben pagato del pianeta. Vengono indicati come difensori del DIRITTO e dell’UGUAGLIANZA che si battono contro le DISUGUAGLIANZE.
E’ però tabù parlare del Presidente della corte costituzionale con un appannaggio di 58 mila euro al mese contro altri cittadini ugualmente Italiani percettori di 297 euro al mese. Chi sia il disgraziato o i disgraziati che hanno creato tali mostruosità , tu chiedi, nessuno lo sa. Sta il fatto che i percettori di tali emolumenti non hanno mai fatto atto di pentimento né mai hanno manifestato sentimenti di vergogna.
Neanche è dato sapere quale sia il criterio di misura che viene adottato in un paese altamente indebitato prossimo al fallimento.
E’ di poco tempo fa la notizia della condanna di Formigoni uomo proveniente da un settore di cultura privilegiato “Comunione e Liberazione” che del denaro dovrebbe averne un giudizio e una lettura corretta e coerente legata al messaggio cristiano.
Una nuova sconfitta cocente per tutti noi Italiani. Un fatto deplorevole. Uno dei tanti fatti negativi che fanno storia e raccontano un’Italia allo sbando causa una classe dirigente che evidenzia una fragilità diffusa , una formazione di cultura sociale e civica approssimativa ancorata a meccanismi esistenziali moralmente guasti purtroppo ben radicati e difficili da rimuovere.
E’ una situazione allarmante che continua a galleggiare nell’indifferenza di una classe dirigente e di una Pubblica Amministrazione godereccia. Una pubblica amministrazione lontana dall’economia reale delle aziende che producono . Una pubblica amministrazione che, incapace di produrre autocritica , gode di ogni sorta di privilegi liberi di confezionarseli a piacere contravvenendo ogni regola di bilancio.
D’incontro, ahimè, lontano da questo tristo paese che è la Repubblica Italiana, si apprendono altre notizie.
E’ di ieri l’analisi su un piccolo stato , quello Israeliano dove il PIL cresce nell’ordine del 4% e che si distingue per la sua identità granitica considerando ospiti tutti quelli che professano altre religioni.
Un popolo attaccato e vigile delle sue tradizioni da cui trae una vitalità utile a trasformare e rendere fertili anche i terreni desertici.
Non è un caso ma frutto di comportamenti virtuosi e del lavoro di un popolo unito dove il Presidente , per primo, interpreta rigorosamente il ruolo affidatogli adoperandosi , anima e corpo per l’attuazione di un programma ben chiaro e dove diventa scandalo, specialmente per un uomo della pubblica amministrazione, il ricevere un qualsiasi regalo.
Ecco l’attivare l’imitazione, l’ osservare i comportamenti di altre società, innescandone veri e concreti studi comparativi, sarebbe una delle strade da percorrere per salvare questa bella Italia.

Feb 9, 2019 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’Italia, sempre in recessione causa una classe dirigente avida e un pubblico impiego super pagato.

L’Italia, sempre in recessione causa una classe dirigente avida e un pubblico impiego super pagato.

Dopo settanta anni , finalmente, è stata pronunciata la parola RECESSIONE. Parlarne quindi non è più un tabù anche se lo si fa con superficialità e la solita approssimazione riducendo il problema solamente a un fenomeno economico. Purtroppo cosi non è in quanto l’Italia è un paziente malaticcio , direi un ammalato immaginario che crede di avere una patologia grave mentre deve solo convincersi di non esserlo in quanto tutte le sue sofferenze sono determinate e causate da stili di vita scorretti promossi dagli stessi medici, non perché incopetenti, bensi col fine di spillare danari. Non si spiega altrimenti se si considera che questo benedetto paese Italia , povero si di materie prime ma ricco di storia, di monumenti, di paesaggio e ancor più di materiale umano capace, sia costantemente sull’orlo di naufragare.

Che navighi oggi in acque cosi tempestose è quindi inammissibile e difficile da capire per chi non vive in questo bel paese pieno di contraddizioni che ad elencarli non basterebbe una pedana di carta.

E allora, davanti a questo malessere della recessione, non resta altra via se non quella di assoldare le anime più sensibili ai temi di patriottismo e di uguaglianza . Prima di toccare il fondo si fa sempre più urgente ripristinare quello spirito di altruismo onde frenare quella costante e inarrestabile decadenza in atto da settanta anni.

Si fa urgente riesumare quei pochi e umili valori che hanno animato i padri costituzionali che con uno sforzo quasi sovrumano sono riusciti in breve tempo a ricomporre un popolo diviso in fazioni e risollevare le sorti di un territorio distrutto dalla guerra 39/44. .

Don Sturzo, De Gasperi, La Pira, veri grandi, inimitabili, impareggiabili uomini di stato avevano tracciato una loro strada fatta di virtù e di regolatezza Il loro regno, il loro esempio è però durato poco. Il loro stile troppo istituzionale e virtuoso venne subito accantonato e sostituito dalle ambizioni di giovani rampanti che promettevano cambiamenti epocali e benessere .

Era l’inizio della decadenza . Assente un vero e interessato COORDINATORE del gioco politico, la corsa verso il potere diventò sempre più frenetico. I partiti pensati come luogo di dialogo e di proposte diventarono subito un luogo per faccendieri tutti intenti a tessere i più disparati affari. Il capo partito , detto Segretario, veniva sempre indicato, non tanto per la caratura morale e principi quanto per le sue doti di megalomane e di istrione capace di incantare gli elettori. Anche questo nuovo corso di selezionare gli uomini più adatti ad amministrare ha avuto si un crescendo, durato anch’esso solo qualche decennio, messo all’angolo dall’azione “mani pulite” della magistratura che sbaraccò l’andazzo affaristico e clientelare.

Ahimè .Una pura illusione in quanto il P.M. il moralizzatore tanto richiesto e atteso come salvatore della patria sceso in politica introdusse il finanziamento dei partiti che si rivelò un altrettanto strumento buono per fare affari per lui e per i tanti altri colleghi politicanti destando ugualmente scandali improntati a ogni genere di ruberie di danari pubblici.

Dal nord al sud alle isole è questa l’aria che si respirava . Fare affari, avere tanti danari. Una cultura radicata. Un obiettivo da raggiungere non ha importanza con quali mezzi perché il danaro, qui in Italia, è la sola misura utile ad assicurarsi uno status di predominanza sociale che da adrenalina, gloria, sicurezza, potere. . Una fissa impossibile da estirpare utile ad attrarre e incantare . Che soggioga , corrompe e assoggetta , inibisce ogni volontà. Il danaro un elemento di misura, un metro insostituibile il solo che dà felicità e senso alla vita..

Questa è l’Italia impostata sulla rincorsa verso il danaro facile e non verso il lavoro. Il bel paese è ormai attanagliato e avviluppato sui suoi mille e uno vizi, dove la DISUGUAGLIANZA aumenta assieme a un permissivismo incontrollato, dove i truffatori imperversano, l’illegalità pure dilaga come anche ogni sorta di crimine compreso lo spaccio della droga rimanendone impuniti.

Recessione economica è quindi la conseguenza di una ben altra recessione che è di ordine CULTURALE e che è in atto su tutti i campi della vita sociale degli italiani che ormai si sentono disorientati, abbandonati a se stessi per effetto dei cattivi esempi di una classe dirigente che sta al potere mai contenta dei privilegi esagerati di cui gode e che sono alla base e causa dell’indebitamento oltre ogni regola economica.

Tutti i governi che si avvicendano cercano di far crescere questo paese ITALIA. Ma crescita non può essercene, non ce ne sarà mai più per cui si fa urgente arginare le spese correnti dello stato.

Recuperare alla ragione e al buon senso le centinaia di migliaia di pensionati statali chiedendogli un dimagrimento diventa necessario secondo la logica della RAGION DI STATO . Non è un sopruso ma un atto dovuto che non impoverirebbe chi tanto ha avuto prelevando in gran quantità danari pubblici. In attesa di migliori tempi , in questo provvedimento ,dovrebbero pure starci anche cittadini del pubblico impiego con mansioni dirigenziali con emolumenti oltre i centomila euro netti.

Combattere la recessione è quindi un fatto, principalmente, CULTURALE che coinvolge in prima persona tutto il mondo burocratico che non produce. Un mondo da rieducare, da sensibilizzare, da riorganizzare.. L’Italia non ha altra via se non chiedere ai suoi migliori cervelli del pubblico impiego di modificarselo.

In assenza di tali cambiamenti ogni provvedimento anche predisposto dal più ferrato economista sarà destinato al fallimento. Parafrasando si avrà un effetto tale e uguale a chi pensa di evitare un terremoto affidandosi alle conoscenze dello scienziato esperto in vulcanologia.

Dic 8, 2018 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Per essere amministrati gli elettori continuano ad eleggersi cittadini con segni evidenti di demenza.

Per essere amministrati gli elettori continuano ad eleggersi cittadini con segni evidenti di demenza.

La morte causata o da un ponte che si sbriciola come quello di Genova o dalla strada malamente costruita o da abitazioni in malafede lasciate costruire in località pericolose sono sempre conseguenza di una mentalità radicata complice un regime che da 70 anni subdolamente è al potere, non espressione di un solo uomo, ma di una oligarchia partitica a cui , complice un sottile e complicato sistema legislativo, permette di governare in maniera allegra secondo criteri che nessuno è responsabile.

Una vera calamità,una dannazione, una maledizione che aleggia in tutti i lavori eseguiti per conto della Pubblica amministrazione a cui sistematicamente si rifilano opere scadenti, insicure, pericolose. Come in un rosario , gli organi di informazione , tutti i giorni elencano le innumerevoli manchevolezze di un sistema che non funziona e che però mai cambia.

Anche Ossi vive uno stato di degrado permanente dato da una strada progettualmente pericolosa quanto negligentemente eseguita che , a ogni pioggia, crea innumerevoli incidenti stradali.

E’di ieri l’ultimo disastro mortale avvenuto lungo la strada di “scala di giocca-ossi”.. Un’altra giovane vita spezzata che si aggiunge all’ormai lunghissimo elenco . Non è un incidente avvenuto per fatalità,casualità o uno dei tanti provocato dalla velocità, dalla distrazione o da un sopravvenuto malore. Troppo grande la frequenza di incidenti che supera ogni tipo di statistica. Esagerato e insopportabile il numero di vittime giovani .

Riandando indietro nel tempo Ossi necessitava si di una strada più agevole,scorrevole e anche più sicura, idonea a sostenere un traffico sempre più importante e impegnativo onde consentire ai lavoratori pendolari di raggiungere Sassari.

Ricordo pure che la strada Ossi-Scala di gioca era stata presentata dai politicanti locali come vanto e frutto dell’impareggiabile personale impegno e acutezza. Un bel progetto, una buona occasione di ogni aspirante politico, una buona merce di scambio per avere altri consensi utili per la scalata di altri scranni più importanti del potere posto sicuro per assicurarsi ogni altro tipo di vantaggio specialmente di ordine economico..

Purtroppo la nuova strada ,che doveva avere tutti i requisiti di un percorso agevole e riposante cosi detto a “ scorrimento veloce”, si è rivelata una strada piena di insidie, trappola, un pericolo costante per noi automobilisti. Col passare del tempo è cosi apparsa limpida la dabbenaggine degli ideatori assieme ai costruttori che è tutta li a raccontare un insieme di inadempienze e di brutalità costruttive che vanno dalla mancata eliminazione delle curve a un manto stradale pur esso scadente con una serie di pendenze , in prossimità delle curve , tutte sbagliate che ingannano l’automobilista, e comunque non idonee per assicurare la giusta stabilità dei veicoli . Neanche sono giustificate le tante curve per le quali mi viene il sospetto volutamente lasciate per accontentare e non espropriare terreni di compiacenti amici.

Non si pretendono neanche le pendenze in uso nelle piste ideate per le gare di velocità dei ciclisti . No, ma le curve cosi accentuate sono inammissibili . A mia personale memoria meglio la strada vecchia che nei suoi limiti e difetti era sincera non avendo mai procurato un ben che minimo incidente.

Noi automobilisti, cittadini, almeno, almeno , chiediamo ai signori preposti alla sicurezza che ogni curva sia tarata e installata una cartellonistica che indichi la velocità massima da poter sostenere specialmente in presenza di pioggia. L’attuale cartellonistica non è veritiera. Infatti consiglia di tenere una velocità costante di 50. Il mio asino avrebbe fatto meglio considerando che la strada è stata rifatta per accorciare i tempi di percorrenza. E’ proprio vero che l’Italia non ha bisogno di opere nuove ma di cervelli meno dementi.

Nov 24, 2018 - Senza categoria    Commenti disabilitati su i cittadini col posto fisso?: pretenziosi e straffotenti

i cittadini col posto fisso?: pretenziosi e straffotenti

Politicanti, giornalisti,opinionisti riempiono i programmi televisivi. Pieni e strapieni di informazioni e di apparente cultura si esibiscono , ogni sera, sciorinando ognuno le soluzioni più variegate. Tutte apparentemente giuste e ogni volta espresse con grande capacità verbale e ogniqualvolta condivise da sonori applausi di un pubblico attento e tifoso.

Li ascoltavo con interesse ritenendo che tali discussioni pubbliche potessero concorrere a far cambiare mentalità a una classe dirigente corrotta tutta dedita esclusivamente a tutelare e conservare i propri benefici comprese le ormai inamovibili teorie dei DIRITTI ACQUISITI che, complice una giurisprudenza casareccia, non si toccano caschi il mondo e neanche in presenza di una recessione economica alla porta , ahimè, destinata a impoverire sempre più, mese dopo mese ,anno dopo anno quelle classi sociali senza tutela dello stipendio fisso.

E’ dell’altro giorno che ,passando nel senso unico di Via Margherita di Savoia, ho potuto assistere allo sconcio che si presenta giornalmente. Una colonna lunga composta di esseri umani dai volti assenti espressione di vite sofferenti di solitudine conseguenza certamente di una sconfitta che li ha privati del gusto di sentirsi non dico protagonisti bensi minimamente utili in questa società.

E vedendo questo degrado non puoi esimerti dal pensare, dal riflettere. Non occorre frequentare la Bocconi per capire che la Repubblica Italiana non è un paese civile e che la decantata Costituzione Italiana, giudicata come la più bella del mondo è solo un bel libricino delle buone intenzioni a cui spesso si rifanno i Presidenti della Repubblica e quant’altri lestofanti per commemorare ricorrenze e per riempire di retorica gli organi di informazione della carta stampata e di quella televisiva.

L’Italia da tanti anni è tutta dentro a una congiuntura economica recessiva causa una mentalità che per 70 anni ha predicato e inculcato FALSI DIRITTI instaurando un sistema economico, complice i sindacati, che è la versione peggiore del comunismo.

E’ dell’ 8 settembre il sottoarticolo apparso sulla LA NUOVA SARDEGNA sull’ospedale Policlinico di Sassari : I POSTI DI LAVORO NON SI TOCCANO. Niente da eccepire per carità. Se non per dire che in questa Repubblica Italiana il tanto gridare spesso fa stonare. Non pensano , i cantanti di grido, che giù, sotto il palco, sta un altro popolo di 3.300.000 mila di altri cittadini vogliosi di lavorare e che disuniti sembrano non avere DIRITTO di gridare con la stessa autorevolezza dall’alto di un palcoscenico per ora precluso. Quante le di partite iva che ogni anno abbassano la serranda per ingrossare il numero dei disoccupati e che non avendo diritto alla cassa integrazione certamente andranno ad ingrossare la fila dei diseredati di Via Margherita di Savoia.?

Una constatazione che tutto questo non è un fenomeno naturale bensi è conseguenza di un sistema economico voluto e che , ancor più grave, gravissimo, ha favorito e consacrato categorie di cittadini con una mentalità distorta, menefreghista, noncurante e scandalosamente selettiva dove non c’è posto alla solidarietà ritenendo il loro posto di lavoro come dovuto.. Una mentalità quindi da estirpare, da rivedere a favore di quella umile accondiscendenza che vuole tutti i cittadini con uguali diritti ad occupare un posto di lavoro fisso.

Insegnare a riflettere sui temi di altruismo e condivisione dovrebbe essere un compito primario di ogni percorso didattico utile a formare una classe dirigente che abbia disprezzo o acquisisca capacità sufficienti ad assegnare il giusto valore al vile denaro privilegiando invece lo spirito dell’artista , del patriota capace di far sua quella ricchezza interiore unico carburante per modellare una società di veri umani.

Ott 12, 2018 - Senza categoria    Commenti disabilitati su I vecchi della pubblica amministrazione sono il vero problema dell’economia.

I vecchi della pubblica amministrazione sono il vero problema dell’economia.

Da anni si fa un gran parlare di come far ripartire l’economia, di creare lavoro, di diminuire la disoccupazione, di come evitare la fuga dei giovani verso altri paesi, di far crescere i consumi, di aumentare la produzione. Si sa che il paese Italia è solo un “bel paese”ma povero di materie prime e quindi votato ad importare e tentare di esportare il prodotto finito. Quest’ultimo compito è affidato alle imprese private creative e dinamiche che sono la vera e unica risorsa positiva che cercano di mantenere credibile nel mondo la Repubblica Italiana occupata da sconsiderati nullafacenti tutti dediti alla ricerca di danaro per finanziare una pubblica amministrazione super pagata che non ha eguali neanche nei paesi più ricchi..

E’ una desolante constatazione frutto di mie osservazioni e che malauguratamente hanno riscontro , specialmente,quando si va all’estero e incontri i tanti italiani felici di vivere lontano dall’Italia a cui, martellante, si rimprovera la pratica di una tassazione abnorme e di un sistema di controlli persecutorio che distruggono sogni e iniziativa. Quali,allora i rimedi? Come mai, qui in Italia, non si riesce a trovare quella collaborazione tra cittadino e Istituzioni che negli altri paesi è operativa e che tanto contribuisce a dare lavoro e serenità? Anche all’estero esistono gli operatori di controllo che guarda caso vengono percepiti e descritti non come ostacolo bensi come corpi con cui si dialoga alla pari.

E allora, qui in Italia perché e come si sono create tante e cosi evidenti e gravi fratture tra Istituzioni e cittadini? Sarebbe un elenco infinito a partire dall’immigrazione in massa che gli Italiani non vogliono. Ebbene una minoranza investita di potere decisionale e che si rifà a dei principi “va te la pesca” riesce regolarmente ad annullare e sovvertire tale volontà.——- Cosi pure capita di assistere a una serie di incongruenze in contrasto alle aspettative dei cittadini come la richiesta dei cittadini ad avere una giustizia che infligga punizioni certe e severe ai malavitosi e per i reati gravi adottare un carcere luogo di espiazione e non un albergo stellato. In questa Italia il buon senso è fuori legge.——-

Insomma l’Italia è si o no un paese da resettare complice la mala amministrazione tutta dedita a imporre e creare confusione contro il desiderio del cittadino pacifico a vivere in maniera semplice e pacifica? Non è una novità ed è evidente in quanto il dissesto finanziario e sociale sono figli di comportamenti dissennati di politicanti e sindacalisti alla ricerca di conferme e visibilità individualistiche. effetto di quella vecchia e ben strutturata mentalità dissennata della nostrana classe politica retrogada e ancora ancorata a strane ideologie considerate progressiste ma che nel concreto e alla lunga concorrono solo a logorare i sentimenti del popolo e l’equilibrio sociale.

E’ tempo quindi di cambiamenti radicali e di restituire al popolo quello spazio di autorità doveroso che stranamente un’articolo della nostra bella quanto usurpata “costituzione” gli nega , artt. 67 e 68. Articoli , quindi, da rivedere e aggiornare onde eliminarne l’ambiguità perché il popolo ha si l’obbligo di recarsi alle urna per eleggere i suoi rappresentanti che però, complice La Costituzione, quest’ultimi vengono istigati a tradire le promesse fatte in campagna elettorale.

E’ tempo di cambiamenti. Di modi di pensare differenti. Di costruire equilibri sociali diversi, nuovi.

I responsabili amministrativi eletti dal popolo , politici che dir si voglia debbono armarsi di coraggio e rifondare questa nostra povera e debole Repubblica che si sta sempre più sgretolando causa la mancanza di un vero sentimento patrio fatto di dedizione e sacrifici senza i quali non si costruisce un bel niente. Sradicare quella mentalità strutturata da anni di amministrazione allegra che vuole lo Stato assistenzialista, datore di lavoro, dispensatore di lauti emolumenti e finanziatore di ogni tipo di ruberie deve finire. Pensare di appesantire il già insopportabile debito pubblico pur giustificato dal fatto che i destinatari sono soggetti senza lavoro fa parte di quella mentalità dei vecchi politicanti il cui obiettivo era quello di ingraziarsi e calamitare voti. La proposta dei 5 stelle non contempla nessun cambiamento navigando con le stesse coordinate antiche che porteranno la nave statale in acque sempre più tempestose.

Tagliare la nomenclatura statale è l’unica via di salvezza. Svecchiare in ogni senso. Per rendere più legale e uguale il paese Italia occorre portare cambiamenti radicali sul lavoro liberalizzandolo, sfrondandolo di quella serie di imposizioni che impauriscono e frenano gli imprenditori ad assumere. E’ tempo di eliminare gli scatti di ANZIANIETA’ che sono una delle primarie cause della disuguaglianza e del debito statale che rende il paese Italia povero , ostaggio e schiavo esponendolo a ogni tipo di ricatto e speculazione.

Quali gli aspetti vantaggiosi dell’abolizione degli SCATTI DI ANZIANIETA?Sono forse una ritorsione contro i cittadini vecchi?. Una forma di emarginazione?

Niente di tutto questo. Sarebbe solo e finalmente una presa di coscienza. Una utile e santa pratica di solidarietà verso i giovani. Una imitazione e applicazione delle leggi della natura ma anche economiche. Un semplice calcolo matematico con effetti positivi a catena.

Gli scatti di anzianietà hanno rappresentato e tutt’ora sono da considerare una fonte ragguardevole di sprechi che si aggiungono ai tanti in nome di principi astratti ma che concorrono in maniera pesante a sconquassare i conti di uno Stato al collasso.

1) Tale correzione infatti non impoverirebbe i numerosi vecchi percepitori di pensioni oltre le 2500 euro soglia per cui chiederei l’intervento. Spesso si tratta di soggetti che mai nulla hanno versato mentre tanto hanno e hanno avuto dallo Stato in maniera da costruirsi dei fondi importanti sufficienti per assicurarsi una vecchia da trascorrere nel lusso. Che senso ha quindi continuare ad ingrossarne il tesoretto? Tali vecchi dovrebbero imparare a rilassarsi,ringraziare, riconoscere che il fine vita è vicino e quindi concorrere al bene dello stato perchè ne mantenga la sua efficienza regolando e intervenendo in maniera snella e celere su tutti i cittadini indistintamente.

2) Grave e insopportabile errore è invece continuare a foraggiare vecchi inutili somiglianti più a vegetali che non possono svolgere altre funzioni se non quello di versarli inutilizzabili in conto bancario.

3) Quante le promozioni concesse ai dirigenti statali in procinto di andare in pensione? Un vero scandalo. Un insensato e autolesionista provvedimento utile ad aggravare le spese con conseguente esigenza di aumento delle tasse. Atti illegali avvallati da una Corte dei conti composta anch’essa di vecchi e che tra le loro fila annoverano il funzionario più pagato di tutto il pianeta con 698mila euro all’anno. Credo che i nostri specialisti in DIRITTO , della vita in genere, ben poco hanno capito e ancor meno della salute dello Stato Italiano..

4) Ha senso, invece, lo Scatto di anzianietà per un giovane ( per chiarezza chiamo Antonio) che introdotto al lavoro, dopo un tirocinio di qualche anno utile per apprendere tutti i meccanismi del compito affidato, gli si riconosce uno stipendio idoneo per condurre una esistenza dignitosa e affrontare una vita di coppia che consenta ai figli di raggiungere la maggiore età. E quando quest’ultimi andranno via dal nucleo familiare possiamo dire che il ciclo è concluso e il nostro Antonio può andare tranquillamente in pensione senza scatti di anzianietà in quanto alleggerito del carico dei figli e di ogni altra esigenza esistenziale può tranquillamente trascorrere la fine dei suoi giorni assistito presso un istituto di cura per anziani.

Una crudele e insensata posizione contro i vecchi.? Ma no, un semplice atto di presa di coscienza a cui madre natura ,che mostruosa non è,riserva e dispensa a tutte le sue creature ma che la stupidità umana si ostina , ipocritamente e scelleratamente, a contestare creando discriminazioni e procurati disastri umanitari.

Ott 5, 2018 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Riflessione su un articolo di Guido Melis del 22/08/2018-la nuova sardegna

Riflessione su un articolo di Guido Melis del 22/08/2018-la nuova sardegna

Senza accorgermi mi debbo considerare un vecchio, un anziano deluso da un paese Italia dove i furbi continuano ad imperversare e averla vinta sui fessi. E si , perché da giovane disoccupato appena diplomato vedevo tanti miei coetanei sistemati a vita con un posto fisso ,sicuro e ben remunerato con tanto di premi di produzione per i risultati conseguiti. Non ho mai capito secondo quali criteri se non per sentito dire che il tale , era entrato a lavorare perché raccomandato da un certo referente politico. Ogni paese aveva un galoppino schierato politicamente che faceva capo a un potentato politico di grido e tramite il quale si attivava a distribuire posti di lavoro secondo la ben conosciuta logica del “clientelismo”. Un seguito fedele, utile ad assicurare una vita lussuosa natural durante al politico compiacente e al galoppino una visibilità di “scemo del paese” quale servitore per una causa ideologica non ben identificata.
Ecco questa era ed è ancora la patria del DIRITTO!!?? Si , il Diritto dei pochi, degli amici e dei fidati. Questa è la patria inventata e perorata dai migliaia di cittadini che si sono preposti ad amministrare e che si sono ritagliati ogni sorta di privilegi oggi considerati e difesi come DIRITTI ACQUISITI per di più ereditabili dai parenti .Questa è la patria dove il clientelismo e ogni altra forma di esproprio del DIRITTO ha potuto attecchire senza nessuna opposizione a scapito del merito. Una mentalità radicata impossibile da estirpare perché susciterebbe un conflitto sociale in cui specialmente le categorie impiegatizie parassitarie e improduttive del pubblico impiego mai rinuncerebbero a favore delle categorie più disagiate.
Lentamente ma inesorabilmente la Repubblica Italiana è destinata a scomparire sotto gli effetti di una mentalità cialtrona, consumista e senza più ideali.
Ogni evento negativo è li, ogni volta, a testimoniare l’inefficienza endemica e immodificabile di un paese seppur fallito , si ostina a non cambiare i suoi stili di vita specialmente di quella classe improduttiva che ha preso in ostaggio un popolo pacifico che non sa reagire. E questi fatti disastrosi, puntualmente suscitano la reazione di un coro apparentemente benpensante e lagnante di intellettuali e di esperti prodighi di proposte e rimedi che , ben amalgamati col potere, ahimè, puntualmente si rivelano solo come degli ipocriti esibizionismi della durata di un volo di farfalla.
Sig. Guido Melis, la Sua analisi è quasi perfetta. Complimenti. Però, mi scusi la presunzione ma le parole alfabetizzare, istruire nelle quali ripone tanta fiducia non pensa che siano solo degli strumenti vuoti e forse anche pericolosi se non vengono utilizzati per fini appropriati.? Alfabetizzare, istruire è solo un punto di partenza, scontato per un cittadino. Non è certamente la risoluzione dei mali di una società . Troppo facile e per non dilungarmi in quanto certi argomenti sono meritevoli di ben altro spazio la rimando alla riflessione mia iniziale dove ho esposto un costume, un comportamento ancora attuale, diabolico perpetrato da cittadini alfabetizzati, istruiti e intellettuali.
Ma anche il tanto elogiato e stimato professore Mario Monti dell’università della Bocconi ha dato cattivo esempio rivelandosi un amministratore pericoloso. Ma anche questo Sig. Sabino Cassese , giudice emerito della Corte Costituzionale, da Lei citato, mi chiedo, perché tanti elogi e invece non sia il caso di metterlo alla prova per capirne la profondità dei sentimenti.? La scuola attuale è capace di trasferire nozioni, di istruire, di alfabetizzare. Bene , ma non sufficiente .Necessita quindi superare una scuola che è antica, nozionistica utile solo per insegnare dei mestieri. Oggi Sig. Guido Melis occorre una scuola che formi soprattutto le “coscienze” onde indirizzare i cittadini verso una socialità condivisa sola salvezza contro ogni sorta di egoismi e individualismi limiti distruttivi del progresso, della solidarietà umana e di questa nostra cara ma strattonata Repubblica amministrata da cittadini intellettualmente confusi quanto infedeli e traditori.
Si sono gli intellettuali tanto a Lei cari che dovrebbero essere i promotori del bene comune. Ma cosi non è. E’ davanti a tutti l’operato degli intellettuali dal curriculum prestigioso che si sono succeduti al comando di questa povera Repubblica Italia e a cui, ogni giorno, si chiede, inutilmente, di rinunciare a qualche privilegio in favore dei giovani disoccupati. Quanti i vecchi moribondi foraggiati in maniera scandalosa dalla Repubblica Italiana continuano a disossarla in nome di falsi e pregiudizievoli ragioni?
Vede Sig. Guido Melis occorre una vera e coraggiosa” rivoluzione culturale”, pacifica, non difficile da conseguire se si seguisse e si applicasse alla lettera il 3 e 4 articolo della costituzione che mette tutti i cittadini allo stesso livello e li indica tutti uguali con il dovere di concorrere, indistintamente senza pretendere ,ognuno secondo le proprie possibilità con lo spirito del pioniere e del volontariato al progresso materiale e spirituale di tutta la società. Ai più attivi e meritevoli la storia renderà giustizia annoverandoli nel ricordo imperituro che si attribuisce agli eroi.